Israele ha chiuso un 2018 estremamente positivo per il turismo con 4,1 milioni di ingressi, +14 rispetto al 2017 e addirittura +42% sul 2016. Anche il dato italiano si inserisce a pieno in questa tendenza al rialzo: i 150.600 arrivi del 2018 hanno infatti permesso di registrare una crescita del 40% sui numeri del 2017.
Il 2019 si preannuncia per Israele ricco di appuntamenti imperdibili, sia sportivi che culturali.
È ufficialmente iniziata la stagione delle maratone e il prossimo mese sarà il turno di Tel Aviv per ospitare decine di migliaia di corridori, mentre Gerusalemme si animerà con il festival Shaon Horek. Non mancheranno anche eventi musicali e culturali tra il Mar Morto ed Eilat.
Sarà poi un gennaio di grandi proposte culturali quello delle due sunny cities. A Gerusalemme, al Bible Lands Museum, è stata da poco inaugurata la mostra Finds Gone Astray, una raccolta di reperti archeologici trafugati dal 1968 a oggi e poi ritrovati. L’Eretz Museum di Tel Aviv si dedica invece alla fotografia, con le tre mostre Local Testimony, World Press Photo (aperte entrambe fino al 2 febbraio) e I Captured the Truth, quest’ultima dedicata al celebre fotoreporter israeliano David Rubinger e aperta fino al mese di aprile.
Altro evento di spessore è il Red Sea Jazz Festival, che animerà la città di Eilat dal 14 al 16 febbraio 2019. Nata nel 2011, la rassegna invernale del festival si sta affermando anno dopo anno come uno dei momenti musicali più di rilievo in Israele. Per tutto il fine settimana presso l’hotel Agamim della catena Isrotel si terranno concerti di grandi artisti locali e internazionali. Tra i nomi più importanti: Harold Lopez-Nussa, la Jazz band Mlynarski-Masecki e Michael Pipoquinha.