Istanbul, la metropoli turca sul Bosforo, si sta affermando come destinazione tra le più attraenti per gli investimenti nel settore alberghiero internazionale. Una molteplicità di fattori, secondo un rapporto dell’Associazione turca degli Investitori ed Albergatori Turistici (Turob), sarebbero alla base di questo fenomeno: innanzitutto l’intenso afflusso turistico, rafforzato anche dalla scelta di numerose imprese multinazionali di installarvi il proprio quartier generale; un sempre più marcato interesse ad organizzarvi congressi e conferenze e, non ultima, la decisione del governo di Ankara di trasformare la città in un grande centro finanziario. Nel rapporto, come rileva una nota dell’Ufficio commerciale dell’ambasciata d’Italia ad Ankara, è detto anche che entro due anni la megalopoli sul Bosforo dovrebbe passare dall’attuale capacità ricettiva di 64.400 letti, che ormai non soddisfano più la crescente domanda turistica, alle 100.000 unità. Dal 2013 saranno infatti presenti nella città tutte le più grandi catene alberghiere internazionali. Sarebbero ormai circa 100 i nuovi alberghi attualmente in costruzione, di cui almeno 39 a cinque stelle e 21 a quattro, cui se ne aggiungono molti altri di diverse categorie. Le nuove strutture stanno sorgendo principalmente sulla sponda europea della megalopoli: sono infatti 74, contro i 26 del lato asiatico. A questo proposito, il Sindaco di Pendik (distretto del lato anatolico di Istanbul) ha ricordato come i crescenti bisogni della domanda turistica potranno trovare soluzione soltanto se verranno effettuati apprezzabili investimenti anche sulla parte asiatica della città e, a questo proposito, ha sottolineato la convenienza che potrebbe avere questo tipo di investimento se si tiene conto del forte divario dei prezzi medi per metro quadrato di terreno: sul lato asiatico si tratterebbe infatti di circa 1.000 euro a metro quadrato a fronte dei 5/6.000 euro del lato europeo.
Articolo Precedente
Per la Regione Liguria il decreto sul federalismo ignora il turismo
Articolo Successivo
Colaninno: Missione compiuta per Alitalia e nel 2012 flotta nuova