Se la Cina registra un calo fisiologico di arrivi dopo l’Expo di Shanghai, per il Tibet invece l’anno presenta un andamento positivo e un buon interesse da parte degli italiani, stando a quanto risulta dai primi dati riscontrati da I Viaggi dell’Elefante, che vedono numerose richieste di preventivi anche per i mesi futuri. La Cina e con essa il Tibet, tra le regioni di maggior importanza, è una destinazione storica dell’operatore romano e costituisce la seconda destinazione per volumi d’affari. La conoscenza dei territori, della storia, della cultura, delle istituzioni e l’esperienza di oltre 35 anni di organizzazioni viaggi in quei luoghi, rendono Viaggi dell’Elefante tra i maggiori esperti e consulenti delle mete cinesi e del Tibet, grazie, anche, alla presenza di un rappresentante Viaggi dell’Elefante con un ufficio a Pechino. L’ufficio in loco consente di svolgere un’assistenza 24 ore su 24 ai clienti presenti sul territorio, di coordinare, formare, organizzare guide e visite e di mantenere e sviluppare le importanti relazioni con le istituzioni cinesi nazionali e locali,
fondamentali per la gestione di situazioni complesse. Proprio l’importante esperienza di Viaggi dell’Elefante e le ottime relazioni con le istituzioni cinesi, fanno sapere dal tour operator, hanno consentito di riconfermare le partenze di gruppi Elefante nel mese di giugno, nonostante le difficoltà nel rilascio di visti e permessi. Le autorità cinesi infatti, in prossimità della ricorrenza dei 90 anni dalla nascita del Partito comunista cinese, hanno bloccato il rilascio dei visti per le partenze per il Tibet di tutti turisti nel mese di luglio 2011.