Soprannominato il Paese del Sol Levante per la sua collocazione geografica nell’estremo Est, il Giappone è un universo per tutto quello che racchiude e va al di là delle aspettative del visitatore occidentale, spesso vittima di cliché e pronto a ricredersi una volta conosciuta la destinazione per esperienza diretta.
UNA GASTRONOMIA CERTIFICATA UNESCO
Si può partire dal cibo, che aumenta il valore di qualunque viaggio. In Giappone convivono numerose tradizioni culinarie. Alcune sono ben conosciute in Occidente, altre attendono solo di essere scoperte. È questo il caso del ‘Washoku’, una delle pochissime cucine riconosciute dall’Unesco come Patrimonio culturale immateriale del mondo e segreto della longevità dei giapponesi. ‘Washoku’ significa letteralmente ‘cibo giapponese’, ma racchiude in sé un significato speciale, evocato dal ‘kanji’ ‘wa’, che vuol dire anche armonia. Ed è questo l’aggettivo che meglio descrive secoli di tradizione culinaria basata sulla bontà degli ingredienti, sulla valenza estetica della pietanza e sulla ritualità del pasto. Tutto ruota intorno al rispetto della natura e all’alternanza delle stagioni, i cui prodotti vengono intagliati e accostati come fossero opere d’arte. Gli ingredienti, siano essi vegetali, frutti o pesci, sono raccolti o pescati nel loro miglior momento stagionale, chiamato ‘shun’. Il ‘Washoku’ raggiunge le vette più sublimi con il ‘kaiseki’, un insieme di ricette, abilità e tecniche culinarie tutto da scoprire.
TRADIZIONE E MODERNITÀ
Il Giappone ha una doppia anima che fa coesistere la propria antica storia con edifici all’avanguardia e architettura contemporanea dalle vette note a livello mondiale. Nel Paese del Sol Levante si trovano la struttura in legno più antica al mondo e quella più grande: la prima è quella del Tempio di Horyu-ji, la seconda il Tempio di Todai-ji. Nel viaggio in Giappone si potranno vedere diverse costruzioni buddiste tradizionali, per esempio nelle antiche capitali di Nara, Kyoto e Kamakura. È dalla seconda metà dell’Ottocento che il Paese inizia ad essere influenzato dalle esperienze architettoniche moderne dell’Occidente.
I progetti e i materiali contemporanei possono differire da quelli utilizzati in passato, ma la tradizione che sottolinea l’armonia necessaria con la natura è sopravvissuta e si esprime in molti dei capolavori progettati dagli architetti giapponesi. E così nell’ambito del tema ‘La creazione della foresta perduta per la vostra casa’ si può contemplare Awaji Yumebutai, progettato da Tadao Ando, architetto anche di diversi edifici dell’isola di Naoshima, mentre è di Kenzo Tange il progetto del Municipio di Tokyo, edificio con due torri gemelle al di sopra
del quartiere di Shinjuku.
ARTE E CULTURA
Qualsiasi regione si attraversi, inoltre, il viaggiatore si troverà all’angolo di una strada di fronte a un museo e a una galleria che mostrano delle opere in modo specifico e in base all’arte locale. Spesso nei musei è possibile imbattersi nelle immagini buddiste classificate come beni del patrimonio nazionale e che sono di solito conservate con cura nei templi. Ogni regione ha poi il proprio ‘Matsuri’, cioè una cerimonia dedicata a divinità e antenati. Nel corso delle feste a essi dedicate sfilano per la città il ‘Mikoshi’ e il ‘Dashi’, rispettivamente tempietto e carro utilizzati per l’occasione. Si può anche assistere al teatro Kabuki, Nō e Bunraku, arti tradizionali dello spettacolo che coinvolgono spettatori giapponesi e stranieri, ma il Paese del Sol Levante annovera anche esperienze sceniche moderne come l’opera, le commedie musicali, gli spettacoli teatrali, i balletti e il ‘Buto’, la danza nota a livello internazionale e dalle rappresentazioni avanguardistiche. Il Giappone vanta 22 luoghi Patrimonio Unesco, a loro volta suddivisi in 18 della cultura e 4 della natura. L’elenco dei 18 Patrimoni della Cultura comprende i monumenti buddisti nella zona di Horyu-ji, i monumenti storici dell’Antica Kyoto (Kyoto, Uji e Otsu), i villaggi storici di Shirakawa-go e Gokayama, il Memoriale della Pace di Hiroshima (Cupola della bomba atomica), il santuario shintoista di Itsukushima, i monumenti storici dell’Antica Nara, i templi e i santuari di Nikko, i luoghi di Gusuku e le relative proprietà del Regno delle Ryukyu, i luoghi sacri e gli itinerari di pellegrinaggio nell’area montuosa di Kii, la miniera d’argento di Iwami Ginzan e i templi di Hiraizumi, mentre i rimanenti 4 Patrimoni della Natura sono Yakushima, Shirakami-Sanchi, Shiretoko e le isole Ogasawara. E proprio la natura, in Giappone, fa rima con un ventaglio molto variegato di possibili attività outdoor.
PAESAGGI NATURALISTICI E ATTIVITÀ POSSIBILI
Vaste aree del territorio giapponese, infatti, sono ricoperte di foreste e molte isolette sono protette, rendendo il Paese del Sol Levante destinazione ideale per gli amanti della natura. Gli appassionati di cicloturismo possono contare su molteplici itinerari pensati appositamente per loro e in numero superiore alle aspettative. Meritevole di una menzione è la pista ciclabile Shimanami Kaido, che si snoda tra le isole del mare interno di Seto. Ma ci sono anche possibilità di trekking; basti pensare a Yakushima, il cui clima varia passando da quello caratteristico di un luogo sub-tropicale a quello tipico di una latitudine sub-artica, testimoniando la differente manifestazione climatica giapponese in un unico luogo. All’isola, inoltre, si è ispirato Miyazaki per il suo film ‘La principessa Mononoke’. Foreste, cascate e spiagge moltiplicano le possibilità di fare attività all’aria aperta, dal kayak allo snorkeling, ma il trekking verso lo ‘Jomon sugi’, la grande cryptomeria giapponese simbolo di Yakushima, rimane la scelta obbligata per chi visita l’isola. Poi c’è Miyakejima, che fa parte delle isole Izu ed è compresa nella Prefettura di Tokyo, luogo ideale per condividere i ritmi quotidiani dei pescatori nei villaggi e fare attività marine, dalla pesca al nuoto in compagnia dei delfini, dal cicloturismo all’hiking alle pendici di un vulcano. Per gli amanti del birdwatching, oltre alle numerose specie di volatili presenti, l’isola si distingue per una specie endemica di merlo.
A un’ora e quaranta di volo da Tokyo, inoltre, si trova il parco naturalistico Tancho Zuru della città di Kushiro, presso il quale è possibile osservare una ventina di gru, mentre a oriente dell’isola di Hokkaido c’è il Parco naturale di Shiretoko, che ospita numerosi animali selvatici in via d’estinzione come la volpe, l’orso, l’aquila, il gufo e il cervo. Per l’osservazione di animali rari e la possibilità di molteplici attività all’aperto si consiglia anche una visita alla Foresta di Yanbaru, a nord dell’isola di Okinawa, sede del famoso acquario Churaumi, mentre per gli appassionati della fauna marina c’è la baia di Kabira, inserita nella guida verde Michelin e che fa parte del parco nazionale di Iriomote-Ishigaki: nove isolette deserte da esplorare con il SUP (Stand Up Paddle), tavola galleggiante dalla quale osservare il sottofondo marino rassodando i muscoli.
Per chi preferisce il pellegrinaggio c’è il Kumano Kodo, rete di sentieri nella regione del Kansai. I ‘kodo’, cioè ‘le antiche strade’ percorse da oltre 1000 anni dai monaci e dai pellegrini tra le diverse aree sacre della penisola di Kii, sono parte del patrimonio Unesco. Al centro di questa zona religiosa si trovano i tre templi di Kumano, conosciuti sotto il nome collettivo di Kumano Sanzan. I sentieri del Kumano Kodo si sviluppano per zone montuose, sentieri scoscesi e terreni difficoltosi: uno di questi porta al monte Koya, definito la sede del Buddismo Shingon. Una chicca, infine, è Shikoku, la più piccola e meno popolata tra le quattro isole maggiori del Giappone. Nella sua parte orientale ci sono le Prefetture di Kagawa e Tokushima. La prima, tra le sue offerte, ha una salita di 1.368 gradini, la cui fatica è premiata dai suggestivi scorci nel proprio ultimo tratto. Takamatsu, capoluogo della Prefettura, è un ottimo punto di partenza per escursioni giornaliere dirette alle isole del Mare Interno di Seto. La Prefettura di Tokushima, invece, ospita la Valle di Iya, luogo straordinario e meta di escursionismo con gole dalle pareti a picco e montagne ricoperte di fitti boschi. Le strade strette e tortuose e le gelide acque azzurre del fiume Yoshino permettono escursioni nella zona del monte Tsurugi e rafting nelle gole di Oboke e Koboke. Imprescindibile, inoltre, è l’attraversamento del ponte di liane Kazura-bashi per ammirare la cascata di 50 metri Biwa-no-taki.
OFFERTA TERMALE E RICETTIVA
In Giappone esistono circa 3.000 località termali, fonti naturali riscaldate e ricche di minerali perché a contatto con i vulcani. Sono disseminate su tutto il territorio, sia nelle profondità delle montagne più remote che in riva al mare, dove vi sono sorgenti che emergono persino sottacqua. I bagni propriamente detti possono essere al coperto o all’aperto (rotemburo), separati per uomini e donne o, più raramente, misti (konyoku onsen), municipali o in sontuose locande tradizionali (ryokan), di pietra o di legno ma tutti permettono di fare un viaggio al di fuori del tempo.
La città di Toyooka, circa 2 ore e 20 da Kyoto, è famosa soprattutto per la stazione termale di Kinosaki, ma è anche un importante centro di riproduzione delle cicogne orientali bianche. La stazione termale di Kinosaki ha ben sette bagni pubblici quasi tutti aperti fino alle 23 ed è situata tra ryokan, tipici ponticelli in pietra e lanterne colorate. Un’altra esperienza altamente consigliabile, che coinvolge spirito e papille gustative, è il soggiorno in un tempio per vivere pienamente l’atmosfera Zen, ramo del Buddismo. Si può dunque optare per gli shukubo, sistemazioni nei templi aperte a tutti, senza alcuna discriminazione, caratterizzate da comfort e prezzo variabile e che richiedono solo di adeguarsi agli orari rispettati dai monaci, con cena alle 17.30 o 18.00, pernottamento alle 21.00 e sveglia alle 5.00. Si può partecipare o meno alle funzioni del mattino, che in genere si svolgono alle 6.00. La cucina del tempio o shojin ryori delizierà il palato di vegetariani e non grazie alla varietà e inventiva date dalla semplice combinazione di verdure di stagione, alghe, erbe di montagna, soia, tofu e riso. Le composizioni di questo cibo esaltano il sapore naturale di alimenti sanissimi, e la città di Kyoto è ancora ineguagliabile in questo campo, nonostante ottimi shojin ryori siano presenti anche in altri luoghi.
E per chi vuole atmosfere più contemporanee c’è solo l’imbarazzo della scelta, ma si possono fare tre esempi: The Prime Pod Ginza Tokyo, la versione alta gamma e a tariffe competitive del capsule hotel a Ginza, quartiere chic della capitale giapponese accessibile dagli aeroporti di Narita e Haneda, con un’attenzione al design degna dei più famosi alberghi di lusso; The Prime Pod Kyoto, dagli arredi fedelmente ispirati alla tradizione con lampade in carta, mobilio in legno, separé in tessuti vegetali a due passi dalle principali attrazioni dell’antica capitale; Conrad Osaka Hotel, del gruppo Hilton, nel cuore di Osaka. L’hotel occupa dal piano 33 al piano 40 di Nakanoshima Festival Tower West, garantendo una vista spettacolare sullo skyline della città a partire dal momento del check-in. La lobby, infatti, è a 200 metri di altezza.