Nel 2013 il turismo ha generato in Italia un giro d’affari di 73 miliardi di euro. Questa cifra riguarda la spesa di oltre 831 milioni presenze turistiche, di cui 60,9% italiane e 39,1% straniere. Così, mentre i connazionali in calo del 3,9% spendono il 2% in meno, i visitatori dall’estero registrano un leggero incremento della spesa dello 0,7%. Lo rileva l’Osservatorio sul turismo di Unioncamere ed Isnart. Il 39,9% del totale è stato investito in alloggio e ristorazione, il 60,1% negli altri comparti. In particolare: il 18,7% nelle attività ricreative e culturali, il 16,1% nell’agroalimentare, il 10,4% nelle altre industrie manifatturiere, il 10,4% nell’abbigliamento e calzature, il 2,3% nell’editoria e il 2,1% nei trasporti. Rispetto all’anno precedente diminuiscono i consumi della ristorazione (-15,1%) e dell’alloggio (-17,9%); aumentano invece le spese destinate all’abbigliamento ed alle calzature (+15,1%), al settore agroalimentare (+14,1%) ed alle attività ricreative (+4,9%). La spesa pro-capite media al giorno dei turisti in Italia è stata di 47 euro per l’alloggio e di 75 euro per tutti gli altri consumi. L’agroalimentare è la prima voce di spesa per i visitatori del nostro Paese: il 67,5% frequenta ristoranti e pizzerie, spendendo in media 16 euro a persona, ed il 68,3% si intrattiene nei bar, caffè e pasticcerie, consumando circa 6 euro al giorno. In molti acquistano cibo e bevande anche nei supermercati e nei negozi (60,4% per 23 euro), mentre il 32% dei visitatori sceglie di portare a casa souvenir di prodotti enogastronomici tipici, spendendo circa 10 euro a testa. Escludendo i costi di viaggio ed alloggio, la spesa media dei turisti italiani ha conosciuto nel 2013 un buon recupero (72 euro al giorno a fronte dei 67 dell’anno precedente). In sensibile aumento quella degli stranieri: 78 euro al giorno rispetto ai 69 del 2012. Includendo nel computo anche i costi sostenuti per l’alloggio, i più ‘spendaccioni’ sono stati i russi (149,48 euro pro-capite a fronte di una media di 102,33 euro) seguiti da giapponesi (122 euro), spagnoli (111,17 euro), britannici (105,14 euro), tedeschi (104,42 euro) e statunitensi (102,34 euro). Sotto la media, invece, francesi (98,33 euro), svizzeri (96,57 euro), austriaci (95,48 euro) ed infine olandesi (83,54 euro).