Landmark e streetart popolano la Montagna Pistoiese, al via il progetto Segnavie

La Montagna Pistoiese come un grande museo d’arte contemporanea a cielo aperto, da esplorare seguendo storici sentieri e nuovi percorsi accessibili anche a chi ha meno familiarità con il trekking: sarà presentato sabato 1° agosto Segnavie, progetto di valorizzazione dell’Appennino Tosco-Emiliano in chiave turistica, attraverso un linguaggio capace di intercettare anche le generazioni più giovani.

L’appuntamento è alle ore 9.30 alla Vecchia Pieve della SS. Annunziata di Piteglio (Pistoia), con il sindaco di San Marcello-Pitegio Luca Marmo, Valerio Sichi per AVAMP, il Presidente della sezione CAI di Maresca Alessandro Bini, l’architetto Giacomo Pratesi, Carlotta Sichi per l’Associazione Culturale Maeba e Social Valley, lo scrittore e guida ambientale Federico Pagliai e un rappresentante della Fondazione Caript. Modera Giovanni Capecchi, Direttore editoriale di NATURART, rivista bimestrale edita da Giorgio Tesi Editrice, il cui nuovo numero sarà presentato proprio in occasione dell’incontro. Al termine della presentazione è prevista un’escursione guidata lungo uno dei nuovi itinerari individuati da Segnavie, con arrivo e pranzo con prodotti a km zero presso l’Oasi Dynamo Camp. Dopo pranzo sarà possibile proseguire a piedi verso Prunetta per andare a vedere l’opera di streetart realizzata dall’artista Gola Hundun per poi rientrare a Piteglio. I posti sono limitati (100 per la presentazione con protcollo anti-Covid, 50 per l’escursione già in esaurimento).

A 70 anni dalle Norme di Maresca introdotte dal CAI (Club Alpino Italiano) nel maggio 1950 e poi adottate in tutta Europa come segnaletica ufficiale dei sentieri montani, la Montagna Pistoiese si arricchisce di una nuova rete di cammini di vallata, dove collezionare selfie e foto da condividere sui social, grazie all’installazione di opere d’arte di forte impatto. Le lettere che compongono il termine SEGNAVIE saranno posizionate in versione maxi in punti panoramici che diventeranno hot spot dove raccogliere informazioni sul territorio, curiosità, attrazioni e attività da raggiungere nei paraggi. Le prime due lettere sono già state posizionate e saranno visibili – e instagrammabili – nel corso della mattinata del 1° agosto. Le altre saranno collocate nei prossimi mesi fino a primavera 2021. L’iniziativa prevede inoltre la realizzazione di opere d’arte strettamente legate a tematiche territoriali, da parte di artisti di fama internazionale. Il progetto è in progress, con il coinvolgimento delle comunità del territorio.

La rete sentieristica contraddistinta dai landmark Segnavie si sviluppa per circa 35 km collegando la sentieristica CAI di alta montagna con quella della Svizzera pesciatina. Rispetto alla sentieristica di alta montagna, questa tipologia di sentieri si diversifica per essere incentrata sulle emergenze artistiche, paesaggistiche e naturalistiche e sulle attività di ricezione e ristorazione del territorio, e per la possibilità di percorrere itinerari ad anello, alcuni adatti anche a persone con difficoltà di movimento.

L’obiettivo è quello di fornire un ampio ventaglio di possibilità di percorrenza rivolgendosi anche a chi si interfaccia per la prima volta con il trekking. La struttura della rete sentieristica permette di personalizzare il percorso in funzione delle proprie esigenze, anche attraverso il sito dedicato corredato della tecnologia responsive design web che restituisce la lunghezza, la durata e la difficoltà del percorso scelto.

È possibile ad esempio imparare a riconoscere l’esposizione dei versanti o il tipo di substrato geologico in base alle piante che vi crescono, passeggiare nella valle dei mulini e delle cartiere, tra gli assetti agrari risalenti al Granducato di Toscana o visitare il luogo in cui fu ucciso Filippo Tedici, traditore della città di Pistoia che nell’alto medioevo consegnò la città a Castruccio Castracani, signore di Lucca, o la valle delle rocce sacre in cui emergono incisioni rupestri di epoca remota.

Il progetto Segnavie interessa cinque aree di importanza storica, ambientale e culturale: la Foresta del Teso, 20 km quadrati di bosco tra Pracchia e San Marcello, l’Alta valle del torrente Pescia, l’Oasi affiliata WWF “Oasi Dynamo Camp”, nota per il primo camp di Terapia Ricreativa nato in Italia nel 2006 per ospitare gratuitamente bambini e ragazzi affetti da patologie gravi o croniche e le loro famiglie, la Macchia Antonini, bosco secolare di circa 250 ettari che prende il nome dal ricco possidente che lasciò il terreno in eredità alle amministrazioni locali nel 1827, attraversato dalla via percorsa da Francesco Ferrucci nel 1530 il giorno in cui venne ucciso dalle truppe imperiali asburgiche. Infine l’Area rurale Piteglio-Popiglio, un’ampia zona alto-collinare in cui sono ricompresi nuclei abitati storici con spiccate caratteristiche rurali a cui fanno da contorno estese sistemazioni agricole, che hanno strutturato nel corso dei secoli un tessuto culturale composto di borghi, ville, pievi isolate e parchi. La rete sentieristica si distribuisce toccando ambiti di rilevanza come le pievi e le costruzioni medievali, castagneti e campi seminativi punteggiati di alberi da frutta, facendo emergere un profondo legame tra uomo e territorio.