Vendola a Passera: Ritardi su AC Napoli-Bari

“Un efficiente trasporto ferroviario sulle distanze medie e medio-lunghe costituisce la forma più appropriata e sostenibile di mobilità collettiva, come peraltro ribadito più volte da tutti gli orientamenti comunitari. Eppure, per la Puglia ed in generale l’area meridionale del Paese, questo non sembra essere vero”. È quanto scrive il governatore della Puglia Nichi Vendola in una lettera al ministro delle Infrastrutture Corrado Passera, nella quale segnala che “il ritardo accumulato nella realizzazione dell’indispensabile infrastruttura dell’alta capacità Napoli-Bari sta generando, nella politica dei collegamenti di Ferrovie dello Stato, una progressiva riduzione e dequalificazione dell’offerta di servizi, fino al rischio di isolamento di intere parti del nostro sistema regionale”. Vendola denuncia anche “il suo disappunto sui tagli disposti da Trenitalia sulle linee a lunga percorrenza per la Puglia a partire dal prossimo 12 dicembre che profilerebbero effetti inaccettabili e stanno generando diffuse e vivaci reazioni sociali. Comprendiamo – scrive Vendola – e con maggior enfasi in questo particolare periodo, le attenzioni di Trenitalia verso parametri tendenti ad una migliore utilizzazione del materiale rotabile ed a una più incisiva ed economica gestione del servizio, ma non possiamo assolutamente condividere azioni o decisioni che tendono a rallentare o frenare i programmi di sviluppo di un territorio che sono fortemente connessi alla soddisfazione di esigenze di mobilità. Nel dettaglio – prosegue Vendola – le segnalo solo le questioni irrinunciabili per le quali sarebbe auspicabile un suo pronto ed efficace intervento: 1) l’attuale offerta di tre coppie quotidiane di treni ‘Freccia argento’ su Roma sconta un arretramento non modesto rispetto alle cinque coppie di analoghi treni di circa due anni fa e, di conseguenza, presenta frequenze orarie nemmeno lontanamente paragonabili a quelle che caratterizzano altre relazioni della infrastruttura nazionale; 2) Taranto registra la completa assenza di prodotti ‘Freccia’ e la contestuale scomparsa di tutti i collegamenti verso la linea adriatica, generando, di fatto una situazione di isolamento tanto insostenibile quanto inaccettabile. Le rappresento – aggiunge – la delicata congiuntura del territorio ionico impegnato in uno sforzo straordinario di valorizzazione delle proprie infrastrutture, a partire dal suo porto, per il quale la permanenza di un adeguato sistema di mobilità è decisivo fattore di attrattività; 3) l’ offerta dei ‘servizi base’, invece, provoca legittime rimostranze sul territorio e mie personali. Il ‘prodotto notte’, scomparso del tutto da Taranto, registra una complessiva contrazione di offerta, sia sulla linea adriatica, sia sulla relazione Lecce-Bari-Roma. Aggiungo solo che si tratta di un servizio molto avvertito da una fascia specifica di utenza composta da lavoratori e studenti pugliesi”. Secondo Vendola, “tale offerta ha determinato la scomparsa di qualsiasi relazione del territorio di Taranto con la Calabria. Alla luce di tali considerazioni – conclude – ritengo indispensabile una revisione dell’offerta treni per porre rimedio all’assenza di servizi di qualità su Taranto, al suo ‘isolamento notturno’ ed alla riduzione dei servizi notturni sulla relazione Lecce-Bari-Roma”.