Assoturismo, pochi secondi e il tax credit vola via: Cambiare procedura

Meno di cinque secondi separano l’impresa più “virtuosa” dalla prima delle escluse ai benefici promessi dal “Tax Credit Riqualificazione” per le strutture ricettive. Questo l’amaro commento di Assoturismo Confesercenti dopo aver visionato la graduatoria con la quale vengono assegnati tali crediti.

È questo il risultato, certo deludente, della graduatoria pubblicata dal Mibact che individua le 864 imprese vincitrici del credito d’imposta in relazione ai costi sostenuti nel 2017 per il miglioramento qualitativo della ricettività. Vincitrici è senza dubbio la parola esatta per definire quella che è diventata ormai la tradizionale lotteria del “click day” – siamo infatti giunti alla quarta edizione – che mai come quest’anno ha messo in evidenza i limiti di tale procedura.

Il plafond limitato di 60 milioni di euro, segnala Assoturismo, abbinato ad una graduatoria stilata sulla base del solo criterio di velocità del dito dell’imprenditore sul mouse, nel cliccare un pulsante non appena questo è apparso sul sito del Ministero, in un ben preciso giorno-ora-minuto-secondo, ha determinato grande amarezza presso gli operatori turistici. Quasi 1.500 le imprese escluse per mancanza di fondi – o dovremmo dire per aver cliccato 6,32 secondi o più dopo l’apparizione del “pulsante ministeriale” – che hanno investito centinaia di milioni di Euro nel 2017 nel rinnovo di arredi, camere, bagni, spazi comuni, miglioramento dei servizi offerti, dell’impatto ambientale e della sicurezza per gli ospiti, anche confidando nella possibilità di poter godere del Tax Credit.

La disaffezione verso questo metodo di assegnazione è evidente: l’anno scorso gli imprenditori che avevano tentato di aggiudicarsi il tax credit erano stati 3.650, quest’anno hanno presentato domanda 1.300 imprese in meno. Anche l’anno scorso il risultato fu insoddisfacente, ma almeno si poteva vedere il bicchiere mezzo pieno: oltre le metà delle imprese che avevano investito erano riuscite ad aggiudicarsi il contributo. Quest’anno, purtroppo, il bicchiere è decisamente molto più vuoto che pieno: solo poco più di un terzo delle imprese che ci hanno creduto riceveranno il tax credit.

“Speriamo che il prossimo Ministro del Turismo”, concludono i dirigenti di Assoturismo “entrambi i Partiti che in questi giorni stanno provando a dare un Governo al Paese hanno chiaramente espresso la volontà di dare nuova dignità al Turismo assegnandogli un Ministero autonomo, faccia propria questa problematica, recuperando già quest’anno i circa 80 milioni di euro necessari per soddisfare le domande ad oggi escluse dal beneficio del Tax Credit 2018. Sarebbe un importante segnale di concreta attenzione per il settore turistico, insieme a quella della soppressione dell’odiosa e ipocrita Tassa di Soggiorno, che nulla aggiunge all’offerta turistica di una città, che ridarebbe fiducia e slancio sia agli imprenditori che stanno continuando ad investire nelle proprie attività ricettive, sia ai tanti che hanno purtroppo smesso di credere in questo importante strumento di incentivo agli investimenti”.