Sempre più poteri per Roma Capitale

Il secondo decreto per Roma Capitale, approvato ieri in prima lettura in consiglio dei Ministri, disciplina e prevede quali poteri vengono trasferiti dallo Stato. Poi rinvia ad una legge regionale, che dovrebbe essere approvata nei prossimi 90 giorni, la definizione dei poteri che passeranno, invece, dalla Regione Lazio al nuovo ente territoriale. La valorizzazione dei beni storici, artistici, ambientali e fluviali consiste nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso, anche da parte delle persone diversamente abili, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura. Essa comprende anche la promozione ed il sostegno degli interventi di conservazione del patrimonio culturale. Roma Capitale, inoltre, parteciperà alla Conferenza dei Soprintendenti per tutte le attività che riguardano la valorizzazione dei beni culturali e, in particolare, il concorso, in caso di realizzazione di opere pubbliche ricadenti in aree di interesse archeologico, con i competenti uffici ministeriali, nella procedura di verifica preventiva dell’interesse archeologico. Le funzioni di competenza del ministero per i Beni e le Attività Culturali relative al Teatro dell’Opera di Roma, dotato di autonomia gestionale, finanziaria e patrimoniale, sono conferite a Roma capitale. Circa il turismo, spettano a Roma Capitale l’istituzione e gestione di uffici di rappresentanza, di informazione e di promozione all’estero nei limiti delle risorse finanziarie, umane e strumentali previste a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Inoltre, passano al nuovo ente il coordinamento dei tempi di svolgimento delle manifestazioni fieristiche di rilevanza internazionale e nazionale promosse sul territorio. A Roma Capitale sono anche conferite le funzioni de i compiti amministrativi relativi all’emanazione di ordinanze per l’attuazione di interventi di emergenza per evitare situazioni di pericolo o maggiori danni a persone o a cose e favorire il ritorno alle normali condizioni di vita nelle aree colpite da eventi calamitosi. Con appositi regolamenti, infine, si provvede a disciplinare l’ordinamento del personale appartenente alla polizia locale e ad organizzare i relativi uffici sulla base delle norme di indirizzo recate dalla legislazione nazionale.