Il boom dell’ecoturismo può giocare un ruolo vitale nel salvare le foreste in pericolo, sempre se gestito in maniera sostenibile. È quanto riferisce l’Onu sulla base dei dati del Cpf (Collaborative partnership for forests) che raccoglie 14 organizzazioni internazionali e segretariati, inclusa la Fao. Secondo questa tesi, i benefici dell’ecoturismo al business locale sono decisamente più elevati di quelli del turismo di massa, dando così un incentivo alle comunità locali a prendersi cura del loro patrimonio naturale. “L’ecoturismo – spiega Edgar Kaeslin della Fao – ha un potenziale di gran lunga maggiore nel contribuire ai profitti ed alla sopravvivenza delle comunità rurali locali rispetto a quanto non venga ritenuto”. Secondo il Cpf, un pacchetto standard con la formula ‘all inclusive’ fornisce circa il 20% di profitti alle aziende locali, mentre il resto si divide fra compagnie aeree, hotel e società di grandi viaggi. Le operazioni locali di ecoturismo, invece, possono far incassare all’economia locale fino al 95% dei guadagni. Un altro fattore chiave in questo comparto del turismo in ascesa è la motivazione. Grazie all’incentivo economico, le popolazioni locali sono più interessate alla conservazione delle foreste e della fauna selvatica, dal momento che i loro guadagni sono legati al patrimonio ambientale. Allo stesso tempo, però, è chiaro anche un altro messaggio: l’ecoturismo può danneggiare le foreste se cresce troppo in fretta e viene gestito male. L’ecoturismo è uno dei segmenti del turismo in rapida ascesa, che cresce al ritmo di oltre il 20% l’anno, due o tre volte più veloce rispetto all’industria del turismo nel suo complesso; il fallimento nel limitare il numero dei turisti, quindi, rischia effettivamente di danneggiare fragili ecosistemi e dunque di eliminare la fonte di guadagno. Di qui la raccomandazione degli esperti Onu di assicurare una formazione adeguata a livello locale. “E’ cruciale – aggiunge Kaeslin – che la popolazione del luogo sia pienamente coivolta nelle attività e ne riceva sufficienti benefici”. Alcuni programmi di ecoturismo, come la partnership per la sopravvivenza dei grandi primati (Grasp), ha già avuto buoni risultati: nella Repubblica democratica del Congo il numero dei gorilla sta aumentando.