Mibact: Babbi in conflitto d’interessi

Andrea BabbiNon c’è pace in casa Enit. Come evidenzia un articolo odierno del ‘Corriere della Sera, il direttore generale Andrea Babbi è stato giudicato incompatibile con il ruolo ricoperto, in quanto pure consigliere delegato di Iscom group srl, società di consulenza che ha lavorato anche con il ministero per le Attività Produttive ed alcune Regioni. “Una lettera dell’11 novembre del direttore generale del Mibact Onofrio Cutaia al commissario straordinario dell’Enit Cristiano Radaelli invita il commissario – che con una nota aveva sollevato il problema – ‘a rimuovere immediatamente ogni condizione di incompatibilità in armonia con la normativa vigente’ – scrive il ‘Corriere della Sera’ – In sostanza, o Babbi rinuncia all’Iscom o va sollevato dall’Enit”. Babbi, fresco di nomina, veniva autorizzato “a mantenere nove incarichi aggiuntivi per compensi pari a 65mila euro annui lordi (tra cui i 25 mila di Iscom). Tutto il Cda, incluso l’ex presidente Pierluigi Celli, è indagato per quella nomina (abuso d’ufficio e mancata vigilanza) – riporta ancora il quotidiano – Irregolarità sfuggite, a quanto pare, anche al magistrato della Corte dei conti, Diana Traina Calaciura, che affiancava da statuto il cda, ma senza potere di voto. Anche la sua pozione è al vaglio del pm Erminio Amelio. E non è un caso che la lettera del Mibact sia a firma del nuovo dg, subentrato a quel Roberto Rocca, anch’egli dichiarato illegittimo nel suo ruolo e firmatario della nomina di Babbi senza averne il potere. Rocca, da indagato, ha ora fatto ricorso. E negli stessi giorni, in risposta a una interrogazione parlamentare del M5s, il ministero ha sancito la ‘procedura non conforme’ di un’altra sua nomina. L’assunzione a Promuovitalia di un parente della moglie nel 2011 (incarico poi rinnovato)”, ha concluso il ‘Corriere della Sera’. Insomma, le nuvole su Enit sembrano non diradarsi, anzi.