Il vettore ungherese Malev verso il fallimento

La compagnia di bandiera ungherese Malev si avvicina sempre più al fallimento ed alla messa in liquidazione. Un decreto del governo con effetto immediato garantisce infatti un indennizzo per i passeggeri che hanno già acquistato un biglietto sui voli della compagnia aerea, ma secondo il presidente di Malev, Janos Berenyi, i voli partiranno regolarmente ed il decreto è stato emanato solo “per un eventuale e non desiderato”. La Malev impiega 2.600 persone e gestisce una rete di voli regolari verso 45 città, trasportando 3 milioni di passeggeri all’anno, ma è in perdita: i debiti ammontano a più di 60 miliardi di fiorini (200 milioni di euro). La Commissione europea di recente ha obbligato il vettore a ripagare le sovvenzioni statali, ricevute nel periodo 2007-2010, per all’incirca altri 200 milioni di euro. La Malev era stata privatizzata da una compagnia russa, fallita successivamente, e lo stato ungherese, per salvarla, aveva dovuto riacquistarla nel 2009 con un esborso notevole di fondi. La compagnia di bandiera è stata mantenuta in vita con una serie di aumenti di capitale da parte dello stato ungherese, operazione giudicata ora illegale dalla Commissione Ue. “Il mantenimento di una compagnia aerea nazionale è di un’importanza primaria per motivi economici”, ha detto il portavoce del governo. Secondo gli esperti, ciò significa che la Malev andrà in fallimento ed al suo posto sarà costituita una nuova compagnia di bandiera, ma per quest’operazione bisognerebbe trovare un partner privato. Secondo il giornale ‘Nepszabadsag’, trattative segrete sarebbero in corso con i cinesi, ma anche con nuovi partner russi.