Le terme italiane come luogo ideale per trascorrere le vacanza quasi tutto l’anno: dalla primavera (circa il 40% di camere occupate tra aprile a giugno del 2012) all’estate (picco di vendite camere del 67,3% ad agosto), ma anche in prossimità della chiusura (fino al 50,8% a settembre 2012). Il trend delle vendite, dunque, è sostanzialmente stabile negli anni, ma si contrappone ad un andamento negativo del numero di imprese che operano nel settore. Gli ultimi dati disponibili, infatti, parlano di oltre 3.000 imprese ricettive (il 2% sul totale delle imprese italiane) e di una capacità ricettiva di quasi 134.000 posti letto (il 2,8% del totale Italia), in calo rispettivamente del 15,6% e dell’8,6% rispetto a sei anni fa. Ad esaminare l’andamento del settore è Unioncamere-Isnart in uno studio pubblicato su ‘Impresa turismo’. A calare in modo determinante sono le imprese operanti del comparto alberghiero per una percentuale pari al 24,3% (arrivando a quasi 1.280 strutture) e la conseguente riduzione dei posti letto disponibili (-10,9%, 100.000 posti letto) nel comparto. Resiste maggiormente l’extralberghiero, che con oltre 1.700 imprese e 34.000 posti letto rappresenta il 58% delle imprese termali e registra un calo solo del 7,8% nel caso del numero strutture e del 1,2% dei posti letto. Le destinazioni termali ospitano in media il 5,4% dei turisti che scelgono l’Italia come destinazione di vacanza. Quote contenute rispetto ai numeri a due cifre di altri prodotti turistici come il balneare (34,7%) ed il culturale (29,9%), ma in crescita rispetto agli scorsi anni quando rappresentava circa il 4% (nel 2010 e nel 2011). Il trend positivo si manifesta sia sul fronte dei flussi turistici italiani che su quello degli stranieri, provenienti soprattutto da Austria e Svizzera: se nel 2010 e nel 2011, infatti, la quota di italiani non raggiungeva il 5%, nel 2012 si attesta sul 6%; nel caso degli stranieri era ferma a circa il 3% per poi sfiorare il 5% nel 2012. Che siano italiani o stranieri, la motivazione predominante per cui si scelgono le terme è chiara: prendersi cura di sé e ritagliarsi un momento per rigenerarsi, sfuggendo alla frenesia quotidiana. Nel caso dei turisti stranieri, però, le destinazioni termali riconducono alla mente del turista una idea di vacanza più ricca e completa che abbina al relax anche lo sport, la scoperta del territorio e l’enogastronomia. Sono, infatti, considerate mete ideali anche per praticare sport (15,6%), desiderio messo in pratica come prima attività svolta sul posto (47,8%), di scoperta del territorio (13,6%), ed infatti partecipano ad escursioni (27,1%), e di culla dell’enogastronomia italiana (come motivazione nel 10,7% dei casi e come attività di degustazione nel 28,8%). Per i turisti italiani, invece, la vacanza alle terme è considerata più strettamente legata al riposo (41%) ed all’esclusività evocata dal soggiorno all’insegna del benessere. Sul fronte della spesa, sia per gli italiani che per gli stranieri quella effettuata sul territorio per l’acquisto di beni e servizi si attesta su circa 90 euro a testa al giorno. “I dati – sottolinea Maurizio Maddaloni, presidente dell’Isnart, l’Istituto nazionale ricerche turistiche – restituiscono un’immagine del settore, dunque, che deve ancora esprimersi in modo univoco e che può trarre frutti dalla sue potenzialità. Tesi supportata, ad esempio, dall’alta soddisfazione dei turisti per la qualità delle imprese turistiche ricettive e ristorative che ottengono un giudizio medio di circa otto su dieci. A caratterizzarle, poi, anche la spiccata attenzione per le pratiche di salvaguardia dell’ambiente e per la promozione dell’identità locale”. Infine, sui canali di vendita dell’offerta turistica, le terme mostrano due facce. Da un lato ci sono i turisti italiani che si affidano soprattutto al passaparola (36,2%) ed all’esperienza personale (32,2%); per contro, i turisti stranieri utilizzano Internet come principale canale.