Tra luglio e settembre il 15% dei nuovi assunti, tra tempo determinato e stagionali, sarà straniero. Circa 24.405 nuovi occupati, dunque, che nell’estate saranno impiegati prevalentemente nei servizi turistici, 7.000 assunzioni, o in quelli di pulizia, quasi 4.000 assunzioni. Tra le provincie che utilizzeranno più di altre mano d’opera straniera Ferrara, Pavia, e Pesaro-Urbino che, rispetto al totale delle assunzioni previste, registrano incidenze pari, rispettivamente, a 28,5%, 28,5% e 28,2%. Questi i principali risultati di un’indagine condotta dalla Fondazione Leone Moressa che ha analizzato i dati Excelsior-Unioncamere sulle previsioni di assunzione da parte delle imprese da luglio a settembre del 2011. La propensione all’assunzione di manodopera straniera è più elevata nelle aree del Nord e del Centro rispetto al Sud: infatti, se in Lombardia, Emilia Romagna e Valle d’Aosta l’incidenza dei nuovi assunti stranieri supera il 18% del totale, in Campania e Puglia si tratta appena del 5,7% e dell’8,2% (rispettivamente). Per quanto riguarda invece le singole professioni, la maggiore richiesta di immigrati proviene dall’esigenza di ricoprire lavori quali camerieri, cuochi e professioni legati all’attivitá turistica (con 5.300 assunzioni). Seguono il personale qualificato nei servizi di pulizia (3.824 richieste), gli operatori per l’assistenza sociale (2.000) , gli operai specializzati nelle costruzioni (1.820) e nell’industria alimentare (1.486). Ancora una volta gli stranieri sono prevalentemente richiesti per ricoprire professioni legate all’assistenza alla persona: quasi il 40% del personale non qualificato nelle attività sanitarie sarà straniero ed il 36% se si ratta di operatori nell’assistenza sociale (domiciliare e non). A livello provinciale, infine, le aziende romane e milanesi assumeranno più stranieri a livello assoluto (2.375 nella Capitale e 1.685 nel capoluogo lombardo), ma sono Ferrara, Pavia e Pesaro-Urbino le aree in cui gli stranieri avranno più probabilitá di trovare nuova occupazione rispetto al totale delle nuove assunzioni previste nei singoli territori, con percentuali che superano il 28%.