Federalberghi Perugia: no a tassa di soggiorno

Nuovo alla tassa di soggiorno in Umbria. Ad esprimere parere contrario è la Federalberghi- Confcommercio di Perugia per voce del presidente Vincenzo Bianconi. ”Il nostro no è nettissimo e motivato. La tassa renderebbe il territorio umbro meno competitivo sul mercato nazionale e internazionale. Le strutture ricettive non intendono diventare gli unici sostituti d’imposta mentre tutti gli altri settori economici, che beneficiano degli effetti del turismo, ne risulterebbero esenti. Bisognerà valutare attentamente gli effetti della manovra del nuovo governo sulle finanze dei Comuni, ma riteniamo inaccettabile scaricare il peso della crisi e della mancanza di risorse sui turisti, sia italiani che stranieri, che scelgono di visitare l’Umbria e che contribuiscono al benessere del territorio”. Bianconi, nell’ambito del III Forum del Turismo, che si è svolto ieri pomeriggio a Perugia, ha anche lanciato un invito alla Regione sul tema della riforma dell’Apt. ”Qualunque sia il contenitore tecnico – ha detto – è necessario che il lavoro sia affidato a professionisti e che le scelte politiche restino in capo all’assessorato competente. Se si vuole operare efficacemente in favore di questo comparto, bisogna mettere in conto anche la necessità di muoversi sulla base di competenze e visioni nuove e specifiche. La cultura industrialista non regge se applicata ad un segmento del terziario”. Sul fenomeno dell’abusivismo, il Presidente ha lanciato il Progetto per la concorrenza leale, anticipando i risultati di una indagine che Federalberghi sta conducendo sul web, dove sono state rilevate complessivamente 1.602 strutture ricettive extralberghiere. Il raffronto con l’elenco ufficiale della Regione ha fatto emergere alcune criticità: molte delle strutture che fanno promozione anche su siti stranieri non trovano riscontro negli elenchi ufficiali; molte risultano cessate; in numerosi casi il dubbio che si tratti di strutture abusive sarebbe più che fondato.