Un secco ‘no’ alla tassa di scopo si è levato dalla 61esima assemblea generale di Federalberghi che ha discusso di ‘Turismo: quale federalismo per lo sviluppo’. “L’aggravio che le nuove tasse federaliste arrecheranno – ha spiegato il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca – tra imposta di soggiorno ed Imu, rischia di affossare un settore ancora lontano dall’imboccare la via di uscita della crisi”. Alla ricerca di un punto di equilibrio, invece, il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla che, in un messaggio all’assemblea, ha definito il federalismo fiscale “un’opportunità” ricordando di aver fortemente voluto che la nuova tassa sia “di scopo e che il gettito vada a finanziare interventi in materia di turismo”. L’opposizione degli imprenditori verso la tassa di scopo, però, è corroborata dai dati sul turismo nel 2010 che indicano un andamento non esaltante: lieve aumento (0,8%) degli stranieri e diminuzione degli italiani dell’1,5% per un calo complessivo di pernottamenti dello 0,5% a cui è corrisposta una contrazione del 3,6% degli occupati nel settore. Rispetto al 2009 Federalberghi ha osservato una perdita costante ogni mese, con le sole eccezioni di marzo e luglio. L’uscita dalla crisi è ancora incerta e sarebbe fortemente condizionata dai nuovi provvedimenti fiscali, secondo gli albergatori. “Nel 2010 siamo in pratica riusciti a tenere, complessivamente, la posizione conseguita l’anno precedente – ha commentato Bocca – realizzando una stagnazione rinvigorita esclusivamente da una lieve ripresa della domanda estera. Dato che non ci soddisfa e che auspichiamo di riuscire ad incrementare significativamente nel 2011”.