“La stagione turistica 2011 è in ripresa rispetto al recente passato. Napoli continua a mostrare segni di grande sofferenza, ma le altre località ‘storiche’ stanno andando bene. Il punto è che ci vorrà tempo per recuperare quanto perso negli anni scorsi”. A dichiararlo è Costanzo Iaccarino, presidente dell’associazione di categoria Federalberghi Campania che riunisce 470 strutture ricettive regionali. “C’è una differenza tra come sta andando la stagione in città e come, ad esempio, sta andando nelle isole del Golfo o in penisola sorrentina – spiega Iaccarino – E’ chiaro che Napoli soffra ancora per la crisi rifiuti e, in maniera minore, per i recenti e tragici episodi legati alla criminalità urbana, ma il trend sembra in lieve ripresa. Ciò che ci preoccupa maggiormente è la sofferenza dell’economia internazionale che si riverbera con forza anche nel nostro mercato avendo conseguenze sia dirette, ossia il calo delle presenze, che indirette legate alla diminuzione degli introiti e quindi alle difficoltà per imprenditori e lavoratori di poter proseguire nelle proprie attività”. Un punto chiave sembra essere il settore pubblico, sia esso legato ai trasporti o alla gestione del settore turistico, che al momento rappresenta l’anello debole del sistema. “Per quanto mi riguarda – continua Iaccarino – qui ci sono sì grandi difficoltà nell’accesso al trasporto pubblico, ad esempio, ma che non sono insormontabili e che possono essere paragonate a quelle di tante altre località. Servirebbe, tuttavia, una gestione differente del settore, con una pianificazione di lungo respiro e più lungimirante. Come associazione di categoria cerchiamo di fare la nostra parte, ma da soli non possiamo vincere tutte le sfide”. Il numero uno dell’associazione di albergatori, invece, promuove gli operatori del comparto dall’accusa, frequente, di scarsa professionalità. “Sia sulle isole che in Costiera abbiamo un buon livello medio ed in alcuni casi ci sono vere e proprie punte di eccellenza riconosciute e stimate in tutto il mondo – commenta – Altra cosa è, senza dubbio, la mancanza in alcuni casi della cosiddetta cultura dell’accoglienza. Questo sì, è vero, ma la situazione in Italia o nel resto d’Europa non è tanto differente. Se ci si allontana dalle località prettamente turistiche è comprensibile, per quanto non auspicabile, un cambiamento d’attitudine dei commercianti. Ma questo – conclude Iaccarino – avviene a Napoli come a Roma, Firenze o Londra”.