“Di turismo si parla troppo poco e a livello europeo non si fanno tutte le politiche necessarie per sostenere un settore così importante”, mentre bisogna iniziare a “dare vita a più stretti legami tra i Paesi dell’Unione europea in materia di turismo, in termini propositivi e non soltanto competitivi, con le politiche nazionali chiamate a trovare l’integrazione nello scenario disegnato dal Trattato di Lisbona”. In ogni caso, nell’Europa tutta e guardando ovviamente a quanto succede ad Est tra Ucraina e Russia, “il turismo richiede un tempo di pace, di dialogo e di fine dei conflitti”, potendo così tornare a svolgere quel ruolo di volano democratico caratterizzato innanzitutto dal rispetto dei “diritti delle persone”. Dal Parlamento Croato, sede dell’evento, arriva un messaggio forte da parte di Guglielmo Epifani, presidente della Commissione per le attività produttive, il commercio e il turismo della Camera dei Deputati, in occasione della prima giornata dei lavori della prima Conferenza Interparlamentare Europea sul Turismo sostenibile. A Zagabria Epifani ha copresieduto la Conferenza, in virtù del semestre italiano di guida dell’Unione europea, lasciando subito chiaro che sostenibilità, sviluppo dei territori, superamento delle frammentazioni tra Paesi vicini ed innovazione capace di produrre occupazione di qualità trovano nel Turismo degli anni a venire l’obiettivo del lavoro da svolgere anche a Bruxelles e Strasburgo, guardando all’Europa di oggi ma soprattutto a quella di domani e delle future generazioni di nuovi europei. Non a caso a Zagabria, nel Parlamento dell’ultima nazione entrata a far parte dell’Unione, oltre alle rappresentanze dei Parlamenti di quasi tutti gli altri Stati membri dell’Ue sono presenti anche deputati provenienti da Albania, Bosnia Erzegovina, Macedonia, Montenegro, Serbia e Turchia. Con interventi che fanno capire la difficoltà ancora grande per alcuni di provare ad agganciare il treno dei flussi turistici europei, i primi numericamente al mondo. È il caso della Bosnia Erzegovina: “È difficile per noi parlare di Turismo, siamo due entità diverse ed abbiamo in questo campo solo un coordinamento generico, ma proprio dalla cooperazione con la Croazia abbiamo potuto accrescere le potenzialità di destinazioni come Medjugorie o Mostar”, ha segnalato la parlamentare bosniaca Katica Cerkez.
“Questo è un primo importante momento – ha comunque ribadito Epifani all’assemblea dei parlamentari europei riunita a Zagabria – di un percorso, di un confronto per la valutazione di proposte di cui c’è bisogno”. Partendo dalla sostenibilità e dalla valorizzazione dei patrimoni culturali e paesaggistici raggiungibile attraverso azioni e strumenti efficaci quali “le nuove tecnologie, l’utilizzo dei big data, lo sviluppo infrastrutturale e digitale, il lavoro sull’accoglienza, l’individuazione di nuove forme di finanziamenti e la formazione”. Tutto con un solo obiettivo: la messa a fattor comune delle best practices di salvaguardia e tutela dei patrimoni turistici, iniziando proprio a
raccogliere l’esperienza positiva della Croazia. “In questo settore – è stato in tal senso il richiamo del presidente del Parlamento di Zagabria, Josip Leko – che
vale per noi il 15 per cento del Pil, abbiamo un alto livello di coscienza nella salvaguardia ambientale e naturale. Un patrimonio che mettiamo a disposizione di tutti per far tornare il Turismo il motore europeo per uscire dalla recessione”.
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