Per un Massimo Bray che va, un Dario Franceschini che arriva al vertice del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo. I problemi, intanto, sono ancora lì, a partire da quel ‘Decreto Turismo’ promesso dall’ormai ex ministro in tempi brevi e che pare giacere ancora nel cassetto, nonostante tutte le sollecitazioni da parte delle associazioni di categoria. Il neo ministro del nuovo Governo Renzi, che oggi e domani è chiamato alla prova della fiducia in Senato ed alla Camera, ne parla in un’intervista al ‘Sole 24 Ore, in cui dice che “sul turismo si deve fare un’operazione equivalente a quella fatta sulla cultura (oggetto di un decreto, ndr). Lo strumento legislativo lo vedremo. Intanto bisogna rafforzare la struttura, perché con tutti gli spostamenti è stata indebolita”. Per quanto riguarda la scelta di far transitare il turismo nei Beni culturali, contestato da numerosi addetti ai lavori, Franceschini ne difende la scelta: “I due settori sono strettamente legati. È una scelta che ha un senso profondo. Intanto è permanente, perché effettuata con una legge; non è una delega. E poi prende le mosse dalla considerazione che in Italia il collegamento tra cultura e turismo è dovuto, perché la nostra ricchezza è il patrimonio culturale, le città d’arte, i borghi. Nel mondo globale ogni economia nazionale non potrà far tutto, ma dovrà investire in ciò che ha di più competitivo. Noi abbiamo la qualità, la bellezza, il patrimonio culturale”. L’impegno del nuovo ministro è il seguente: “Metterò tutte le mie conoscenze, a partire dalle ultime di ministro dei rapporti con il Parlamento, per fare in modo che i Beni culturali non siano trattati come un ministero di serie B. Credo molto nell’idea che un pezzo rilevantissimo della crescita sia legato alla valorizzazione dell’Italia stessa”. E ancora: “Questo Governo non si dà un orizzonte di qualche mese, ma di quattro anni. C’è il tempo per fare le cose velocemente ma bene. Prima approfondirò le materie e poi deciderò cosa cambiare”. Il settore, intanto, incrocia le dita per l’ennesima volta.
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