Il valore dell’Indice di propensione al viaggio degli italiani registra nel mese di febbraio un valore di 59 punti, stabile rispetto alla fine del 2015 e al mese scorso. In un anno si rileva una crescita del 5 per cento, in accelerazione rispetto al mese di gennaio. Lo rivela l’Osservatorio Confturismo-Piepoli.
La cultura traina la crescita dell’indice di fiducia, dato che rimane la prima motivazione nella scelta dei viaggi. Quattro italiani su cinque dichiarano inoltre che l’aspetto culturale influenza la scelta della destinazione di viaggio.
Le città e località d’arte rimangono in cima alle preferenze degli italiani nella scelta della destinazione dei prossimi tre mesi.
A livello di scelta di destinazione per i prossimi tre mesi, l’Osservatorio evidenzia come in Italia la meta preferita sia la Toscana – per effetto della forte attrazione del turismo culturale – seguita da Trentino Alto Adige e Lombardia. Sempre un numero maggiore di italiani, il 78 per cento, preferisce le destinazioni nazionali.
La Francia conquista la posizione di leadership a livello europeo davanti al Regno Unito e la Spagna. Gli Stati Uniti tornano in cima alle preferenze per le mete a livello extra-europeo, sorpassando i Caraibi.
Vi sono altri due fattori che incidono positivamente sull’indice di fiducia: la crescita economica, che nel quarto trimestre ha raggiunto l’1 per cento, e un tasso di disoccupazione più basso di quasi due punti percentuali rispetto al novembre 2014.
Il clima economico internazionale è tuttavia una fonte di preoccupazione, dato che oltre un italiano su due ha paura che nei prossimi mesi possa ripetersi una crisi simile a quella registrata nel 2008.
Al tempo stesso solo una percentuale leggermente inferiore di italiani crede che la situazione finanziaria internazionale influenzerà negativamente le scelte in materia di viaggio.
Si registra inoltre un impatto negativo sul turismo dovuto alla preoccupazione di possibili attentati di matrice islamica nel nostro paese. Anche in questo caso un Italiano su due ha questo timore.
In questo clima di maggiore incertezza, dovuto soprattutto a fattori esterni, si riduce ad inizio di questo anno la durata media dei viaggi. Il numero medio di notti per viaggio per i prossimi tre mesi diminuisce rispetto al febbraio del 2015 del 20 per cento fino ad arrivare a 3,2 notti
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