La vita sa essere davvero ironica, fino a superare la più surreale della fantasie. Si spiega così l’acquisto del brand Ventaglio, messo all’asta, da parte del titolare di Turisberg che si chiama pure Bruno Colombo, proprio come il fondatore del suo storico marchio che rompe gli indugi e, all’indomani dell’assegnazione, scrive una lettera piena di ricordi lunghi precisamente 35 anni. Una vita. “Venerdì 20 giugno ho presenziato all’asta per l’acquisto di tutti i marchi appartenenti al gruppo Ventaglio – esordisce – Confesso che in questa circostanza ho provato un’emozione mista a disagio ed amarezza perché ho rivissuto come in un flash back 35 anni della mia vita con tanti bei sogni realizzati. Il disagio però era dovuto al fatto che alla mia sinistra sedeva uno dei pretendenti compratori che guarda caso porta il mio stesso nome: Bruno Colombo, titolare della Turisberg di Bergamo. Che coincidenza, ho pensato. L’avevo conosciuto tanti anni fa quando ancora ero un promotore della compagnia aerea Iberia. Ricordo e ringrazio gli agenti di viaggio così partecipi e stimolanti, gli incontri frizzanti con i giornalisti del settore, i miei primi soci Franco Radice, Graziella Jenna, Andrea Facchetti, Massimo Passalacqua, mio fratello Luigi Colombo, Ettore Colussi di Santo Domingo e i miei due figli Alessandro e Stefano che tanto mi hanno sostenuto condividendo per anni grandi gioie e le ultimi anni di sofferenze. Per non dimenticare nessuno includo tutti coloro che ho avuto modo di conoscere e di farmi conoscere perché purtroppo le solo cattiverie o i malevoli giudizi mi sono giunti da coloro che non conoscevo e non mi conoscevano. Mio coetaneo, dall’aspetto mite e gentile, rivolgendosi a me sembrava quasi scusarsi e notando la mia evidente sorpresa nell’assistere ai decisi e veloci rilanci di coloro che lo assistevano, mi confidava: “Sai, Bruno, dietro questa operazione c’è un gruppo finanziario con grandi mezzi e ambizioni”. Ho subito capito che il mio omonimo avrebbe sbaragliato chiunque nell’aggiudicazione del marchio e che questa volta tutto ciò che ancora mi legava a quel simbolo si staccava definitivamente lasciandomi un velo di melanconica amarezza. Ora però, dopo quattro anni di silenzio – continua Colombo – senza parlare di un commiato personale, colgo l’opportunità per ricordare e ringraziare tutti coloro che mi hanno affiancato in questa fantastica avventura. Collaboratori e dipendenti unici, con un grande spirito d’appartenenza, che ancora mi testimoniano il loro affetto e la loro stima. Molti di loro attualmente operano in Italia ed all’estero con altri tour operator ma che per non dimenticare quegli anni hanno addirittura creato un folto gruppo di 1.500 iscritti che si ritrova ogni anno a Natale con il simbolo ‘Venta Friends’. Mi rammarico invece con quanti siano stati penalizzati dalla nostra vicenda assicurando loro che fino all’ultimo ho lottato con tutte le mie forze e ogni mia risorsa personale per salvare una realtà così importante. Ci voleva davvero poco perché chi ci aveva pesantemente danneggiato promuovendo spregiudicate e speculative operazioni finanziarie avesse responsabilmente sostenuto la nostra società evitandoci l’obbligo di spoliazione in loro favore delle nostre proprietà più prestigiose e remunerative. Qualsiasi risultato positivo delle cause in corso non potrà mai più far rivivere il nostro passato – ammette con amarezza – Non voglio ora recriminare ulteriormente perché confesso che questo epilogo mi trova comunque sereno, ancora innamorato di questa attività sulla quale rimane inalterata la voglia d’inventarmi qualcos’altro. Ai nuovi compratori auguro e mi auguro che dopo la prima e lunga inimitabile storia del Ventaglio inventino un altro copione con altri protagonisti e sappiano rinnovare e mantenere i valori e i successi di questo marchio prestigioso”.
Con simpatia,
Bruno Colombo
Fondatore ex presidente Viaggi del Ventaglio