Brambilla: Siamo il primo Paese per bellezze e bisogna lavorare per attrarre gli stranieri

L’Italia è il primo Paese che gli stranieri vorrebbero visitare, il quinto per numero di turisti e soprattutto “il numero uno al mondo per qualità delle eccellenze artistiche, culturali e paesaggistiche”. Il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla lo ha ricordato agli Stati generali del Turismo in Lombardia, dove sono intervenuti anche il presidente della Regione Roberto Formigoni ed il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. “Dovremmo e potremmo perseguire l’obiettivo di essere il primo Paese turistico al mondo”, ha detto Sangalli che ha ribadito il suo ‘no’ alla tassa di soggiorno e la richiesta di meno Iva e meno Irpef per aiutare le imprese del settore. In realtà la situazione non è negativa: l’ anno scorso gli arrivi di stranieri in Italia sono aumentati del 2,5% con picchi in alcune regioni, come la Lombardia (+8%), dove i turisti dall’estero nel 2010 sono stati più di quelli italiani: 16.682.771 contro 14.444.090. “Questo – ha spiegato il Ministro – vuol dire che l’Italia in un contesto di globalizzazione vede l’affacciarsi di nuove destinazioni”. La ricetta da seguire, per Brambilla, è quella di lavorare sul turismo straniero, perché adesso due terzi dei turisti sono italiani. Certo il nostro Paese “deve ridisegnare i suoi prodotti turistici” pensando agli stranieri con l’idea di circuiti (ad esempio dell’enogastronomia o del made in Italy) e soprattutto risolvere il problema di un turismo, ha spiegato il Ministro, “ancora troppo stagionale, perché siamo un Paese dove le vacanze si fanno quando chiude la Fiat ad agosto”. Però “il rapporto qualità/prezzo è vincente. L’Italia non sarà mai il Paese più economico perché è il più bello”. E la sua bellezza va sfruttata e promossa. Per questo, dopo lo spot sulle città d’arte con Berlusconi come testimonial, ne arriveranno altri su laghi, mare e montagna. “Bisogna vedere se questo testimonial accetterà – ha scherzato il Ministro – di prestarsi, ma penso di sì, perché non ho faticato a convincerlo”. Brambilla ha elencato quanto è stato fatto: la promozione dell’Enit – Agenzia Nazionale del Turismo, il roadshow nelle città europee, il progetto fatto per i Paesi emergenti (Cina, Brasile, India e Russia). Anche la Commissione Europea guarda con interesse ai possibili visitatori di grandi Paesi come Russia, Brasile e Cina, considerato che solo in Cina nel 2020 il numero di turisti stimato sarà di 424 milioni. “Da due anni puntiamo sull’estero – ha concluso il Ministro – e l’aumento del 5% degli stranieri nelle città d’arte dimostra che il lavoro è stato fatto bene. La nostra non è una ricetta da libro dei sogni, ma che ha già portato dati positivi nel 2010”.