“Il turismo, mai considerato attività produttiva strategica ma alla stregua di un fenomeno di folklore, è invece al centro dell’attenzione dell’attuale esecutivo”. A sostenerlo è stato il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla che a Palazzo Chigi ha presentato due nuovi strumenti per stimolare lo sviluppo del settore: i contratti di sviluppo per il turismo, che potranno beneficiare di 400 milioni di euro dei Fondi strutturali 2007-2013, ed un corso di formazione per i manager delle amministrazioni pubbliche che si occupano di turismo e che pertirà i primi mesi del 2012 a Caserta. Le imprese del turismo possono accedere, da subito e per la prima volta, alle agevolazioni finanziarie erogate attraverso i Contratti di Sviluppo, una misura attuata dal governo per stimolare gli investimenti delle aziende italiane, attrarre gli investimenti esteri e rafforzare la struttura produttiva del Paese. La dotazione finanziaria iniziale, immediatamente disponibile, è di 400 milioni di euro, da destinare particolarmente (ma non esclusivamente) alle aree localizzate nelle quattro Regioni Obiettivo Convergenza: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese, italiane o estere, che svolgono attività nel settore turistico, sia di tipo ricettivo che relative ai servizi connessi. Nello specifico, possono accedere al Contratto di Sviluppo le imprese di qualsiasi dimensione che promuovano progetti di investimento nelle aree sottoutilizzate (come individuate nella ‘Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale approvata dall’Ue); nelle restanti aree del territorio nazionale possono accedere alle agevolazioni esclusivamente le Pmi. I programmi di investimento proposti devono prevedere spese non inferiori a 22,5 milioni di euro. Uno stesso programma può avere una singola iniziativa o più progetti d’investimento; in quest’ultimo caso, gli investimenti realizzati dal soggetto capofila del programma non devono essere inferiori a 12 milioni di euro, mentre quelli realizzati dalle altre imprese devono prevedere costi non inferiori a 1,5 milioni di euro. Le iniziative saranno finanziate secondo queste coordinate: la prossimità di attrattori culturali, naturali e/o paesaggistici; la presenza nell’area oggetto del programma di dinamiche turistiche caratterizzate da un elevato potenziale di sviluppo con particolare riferimento ai flussi turistici internazionali; la capacità del programma di contribuire alla stabilizzazione della domanda turistica attraverso la destagionalizzazione dei flussi; la presenza, all’interno del programma, di investimenti per lo sviluppo di servizi innovativi di supporto all’offerta turistica. Le agevolazioni possono essere concesse sotto forma di contributo in conto impianti, finanziamento agevolato o contributo in conto interessi, anche in combinazione tra loro. I contributi vengono erogati per stato di avanzamento dei lavori, sulla base delle spese effettivamente sostenute dalle imprese. Le intensità massime delle agevolazioni concedibili sono determinate sulla base della dimensione dell’impresa beneficiaria e delle aree in cui sono localizzati gli investimenti e variano da un contributo minimo del 10% ad un massimo del 50%.
Articolo Precedente
Per la Regione Liguria il decreto sul federalismo ignora il turismo
Articolo Successivo
Colaninno: Missione compiuta per Alitalia e nel 2012 flotta nuova