Bocca si candida contro le eccessive tasse e parla di turnover all’Enit

“Perchè mi sono candidato? Vorrei essere di esempio. Gli imprenditori, oggi, in Italia, o delocalizzano o chiudono, soffocati da fisco e burocrazia. Io amo il mio Paese e per questo ho deciso di impegnarmi in politica”. Bernabò Bocca, presidente dal 2000 di Federalberghi, spiega così al giornale ‘Il Piccolo di Trieste’ i motivi della sua candidatura nelle file del Popolo della libertà in un seggio sicuro, al Senato, nella regione Friuli Venezia Giulia. “Io non sono mai stato parlamentare – spiega Bocca -, né ho mai fatto politica. Non mi sono candidato perché alla ricerca di un posto, non ne avevo ovviamente bisogno, ma credo che continuare a lamentarsi non porti a nulla. Certo, come imprenditore non possono continuare a pagare l’80% di ciò che guadagno in tasse quando i miei colleghi in Europa ne pagano il 20%. Proprio perché ho a cuore il mio Paese, togliendo tempo alle aziende di famiglia, ho deciso di tentare questo passo. Sarà comunque un’esperienza e credo che nessuno meglio di un imprenditore possa meglio rappresentare il mondo da cui provengo in Parlamento”. A chi, come il responsabile del Turismo per il Pd Armando Cirillo, gli chiede di lasciare il posto al cda dell’Enit – Agenzia nazionale del turismo, Bocca risponde che non di dimissioni si tratterà, ma di un turnover deciso da più di un anno. “Nelle prossime settimane lascerò questo incarico in virtù di un accordo preso oltre un anno fa con le altre organizzazioni Assoturismo-Confesercenti e Federturismo-Confindustria, secondo il quale, a rotazione, siede nel cda dell’Enit un esponente del mondo delle imprese turistiche in rappresentanza anche delle altre due. Sono abituato a rispettare gli accordi – sottolinea Bocca – e questo avvicendamento avverrà a brevissimo, nel giro di un mese. Dunque non c’è alcun conflitto di interessi, io sono un rappresentante delle imprese, non del Governo, ma un accordo, per un turnover, che va rispettato e che rispetterò». Quanto alla presidenza di Federalberghi, incarico che ricopre consecutivamente dal 2000 e che sarebbe scaduto solo nel 2015, a decidere sarà, il prossimo 14 febbraio, un Consiglio direttivo di Federalberghi. “Non si tratta comunque di conflitto di interessi – precisa Bocca – semmai di una questione di opportunità. Io non sono infatti un rappresentante del Governo ma delle imprese”.