“Il 2013, turisticamente parlando, parte in modo estremamente preoccupante per uno dei pochi settori economici che nonostante tutto continua a produrre giro d’affari ed occupazione”. È quanto afferma il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei dati relativi al monitoraggio mensile effettuato dalla Federazione. L’inchiesta è stata svolta dal 3 al 7 febbraio, intervistando in modo casuale con metodologia internet 2.322 imprese, distribuite sul territorio nazionale, con margine di errore +/-2,5%. “Al crollo delle presenze alberghiere registrate dagli italiani rispetto al gennaio 2012 -prosegue Bocca – pari ad un -9,6%, che rispecchia chiaramente la crisi dei consumi delle famiglie, si assomma una lieve flessione delle presenze alberghiere degli stranieri pari all’1,1%. Anche peraltro sul fronte dei nostri collaboratori – sottolinea Bocca – si evidenzia un dato in caduta libera del -5,4% a gennaio, rispetto al gennaio 2012, con una flessione del 4,5% per i lavoratori a tempo indeterminato ed una debàcle del -7,0% per i lavoratori a tempo determinato. Mai si era registrato un inizio d’anno così negativo – enfatizza Bocca – che impone subito a tutte le forze politiche in corsa per le imminenti elezioni una seria riflessione e l’indicazione, in maniera più puntuale nei reciproci programmi, di quali misure andranno ad adottare una volta dovessero essere chiamate alla guida del Paese. Da parte nostra – conclude il presidente degli albergatori italiani – riteniamo che le priorità riguardino il varo di iniziative promozionali per garantire maggiori flussi turistici, corsie preferenziali di credito per assicurare quella liquidità indispensabile allo svolgimento dell’attività imprenditoriale e misure specifiche sul mercato del lavoro. Il tutto sotto il coordinamento di un ministero del Turismo con portafogli”.