Il traffico passeggeri negli aeroporti francesi è stato nel 2010 di 151,8 milioni di persone, con un aumento dell’1,3%, una crescita moderata malgrado la ripresa del trasporto aereo dopo la crisi finanziaria a causa di una serie di eventi eccezionali: scioperi, neve e chiusura dello spazio aereo in primavera dopo l’eruzione del vulcano islandese. Le conseguenze di tali episodi equivalgono ad una perdita del 4%, cioè due settimane di traffico, secondo l’Uaf, l’Unione degli aeroporti francesi. Per le compagnie low cost l’aumento è stato del 5,75%, da 26,6 milioni di passeggeri nel 2009 a 28,2 milioni nel 2010. Il traffico di tali compagnie aeree rappresenta ormai il 19,6% del traffico dell’insieme degli aeroporti metropolitani ed il 29,2% se si escludono i parigini Orly e Charles de Gaulle. L’Uaf ritiene che ci sia stato l’anno scorso un ‘effetto low cost’ all’aeroporto di Lione Saint-Exupery, dove il traffico globale è aumentato del 3,4% e quello dei voli a basso costo del 10,8%. Idem a Bordeaux (traffico +10,3%, traffico low cost +56,9% per effetto dell’apertura di un terminal dedicato). Entro sei-dieci anni, il traffico delle compagnie aeree a basso costo dovrebbe rappresentare il 35% sugli aeroporti regionali, secondo il delegato generale dell’Uaf Jacques Sabourin. Immutata la classifica degli aeroporti di Francia: Parigi in testa, poi Nizza, Lione, Marsiglia Provence, Tolosa Blagnac, Bordeaux. Sabourin ha aggiunto che l’attesa apertura del capitale dei principali aeroporti di provincia dovrebbe avvenire entro l’anno e riguarderebbe dapprima Lione, Tolosa, Bordeaux e Montpellier.