Astoi risponde a Preatoni: Dichiarazioni a sproposito sull’Egitto

Mar RossoRisposta articolata e puntuale quella di Astoi a Preatoni. All’indomani delle accuse di speculazione del patron del gruppo Domina ai tour operator, che avrebbero approfittato dello sconsiglio della Farnesina per cancellare voli di fatto semivuoti e diretti prevalentemente nelle località del Mar Rosso, l’Associazione che rappresenta l’80% degli operatori nazionali prende carta e penna per una replica su più fronti: “In primo luogo, tutte le compagnie di assicurazione, in caso di sconsiglio, non coprono più i rischi legati al viaggio e, come previsto dal Codice del Turismo, gli organizzatori sono obbligati ad assicurarsi per la responsabilità civile a tutela dei clienti ed a copertura di eventuali danni da loro subiti. Qualora non avessimo cancellato le partenze, e i clienti, proprio in virtù della presenza dello sconsiglio della Farnesina, non fossero voluti partire, avremmo dovuto applicare loro le penali da annullamento? Secondo il ragionamento di Preatoni, sì. E ci dicano, allora, lui ed i suoi legali, quale giudice avrebbe dato torto ai consumatori che avessero annullato per via dello sconsiglio? Se non lo sa, glielo diciamo noi: nessuno”. Le domande retoriche a Preatoni non finiscono qui: “Qualora i tour operator non avessero annullato e, in presenza di sconsiglio, fossero accaduti episodi che mettevano a rischio l’incolumità dei clienti presenti nelle varie località turistiche del Mar Rosso, chi avrebbe dovuto risarcirli dei danni eventualmente subiti e chi li avrebbe dovuti riportare in patria? Noi che li avevamo fatti partire in presenza di uno sconsiglio, o lui? E’ chiaro che non si sa di cosa si stia parlando”. Astoi lamenta inoltre “lo scarso equilibrio e la lacunosità delle norme sulla regolamentazione della compravendita di pacchetti di viaggio (articoli del Codice del Turismo, ossia il principale riferimento giuridico in materia), l’assenza di riferimenti allo sconsiglio della Farnesina e la mancanza di giurisprudenza in merito”, motivi per i quali ha informato di stare “alacremente lavorando all’elaborazione di una serie di proposte normative che riequilibrino questa situazione a beneficio di tutta la filiera del turismo organizzato” con “un pacchetto di proposte contenente alcune indifferibili modifiche normative e, inoltre, specifiche richieste per una gestione efficace ed equilibrata di simili casi” da presentare al ministro Bray. L’Associazione, poi, risponde alla provocazione di Preatoni che cita i casi di Alitalia ed easyJet, dai voli ancora operativi: “Non abbiamo mai sostenuto che lo spazio aereo fosse stato chiuso dalle autorità aeronautiche, unico provvedimento che avrebbe obbligato i vettori a cancellare i voli in questa situazione (i quali, fino a quando non c’è la chiusura dello spazio aereo, sono tenuti per legge a svolgere il servizio di trasporto). Vettori che, lo diciamo a Preatoni se non lo sa, fanno un mestiere molto diverso dai tour operator che hanno, nei confronti del cliente, la responsabilità contrattuale per la fornitura di tutti i servizi legati al pacchetto turistico (volo, soggiorno, assistenza, assicurazione, servizi accessori, etc). Aggiungiamo che easyJet è una compagnia inglese, appartiene cioè ad un Paese il cui Ministero degli Affari Esteri (unico tra gli altri Paesi Europei) non ha neanche posto lo sconsiglio sulle località del Mar Rosso”. Astoi torna poi a parlare di “superlavoro” per cancellazioni e riprotezioni, queste ultime in minoranza perché “non c’erano macchine (voli) né camere disponibili”, con “costi ingentissimi”. Segue la sarcastica stoccata finale: “Se è vero, come dice Preatoni, che tutti i clienti (in presenza dello sconsiglio della Farnesina) volevano andare a Sharm e che ciò gli sarebbe stato impedito dai tour operator che hanno annullato le partenze, ci può cortesemente spiegare perché qualcuno si è trovato costretto a proporre soggiorni gratis? Vista la grande richiesta (che non c’era), avrebbe dovuto approfittarne, magari per mettere su un volo charter in prima persona e scoprire cosa significhi fare il mestiere del tour operator ed assistere un ospite dal momento della partenza al momento del ritorno a casa, h24, 7 giorni su 7, con tutte le garanzie e le responsabilità del caso, piuttosto che fare l’albergatore ed offrire esclusivamente un singolo servizio, del tutto indipendente dalle innumerevoli variabili che, invece, caratterizzano un pacchetto”.