Alpitour all’insegna del rinnovamento meritoratico

Gabriele BurgioAlpitour si rinnova, non solo nella struttura organizzativa ma anche nel rapporto con le agenzie di viaggi, in futuro sempre più selezionate. “Il 95% del nostro fatturato passa da 4.500 punti vendita su 8.500. Non riteniamo che sia sano ed economico distribuire il nostro prodotto a tutti, quindi attueremo una politica meritocratica che tiene conto dei risultati – ha detto Pier Ezhaya, dopo il riassetto aziendale alla direzione dei brand Francorosso e Viaggidea – Non chiuderemo i codici, ma individueremo i partner migliori con premi commissionali che andranno dal 5 al 15% circa. Lavorare insieme non è un obbligo, ma un’opportunità”. Razionalizzazione, dunque, come emerge anche dalle parole di Gabriele Burgio, presidente ed amministratore delegato del Gruppo: “E’ stato un 2013 duro per passeggeri e fatturato, che ha perso quasi un miliardo. Abbiamo chiuso linee di prodotto che non avevano le caratteristiche per risultare vincenti e reinvestito sei milioni di euro, dei dodici di tagli ai costi generali, in assistenza, animazione, processi di qualità e soprattutto comunicazione. Il nostro ritorno televisivo ha pagato e si è rivelato un investimento redditizio”. Dal canto suo, Andrea Gilardi, alla direzione di Alpitour, ha parlato di una diminuzione dell’80% del complaining, a riprova della ricaduta positiva degli investimenti citati da Burgio, e Carlo Stradiotti ha riassunto così la nuova organizzazione che lo vede a capo delle divisioni del Gruppo: “Al nostro interno c’è il mantenimento di una sinergia tra divisioni autonome e separate di marchi capaci di sollecitare e generare traffico, come due gambe di uno stesso corpo”.