Sono 2,140 milioni i passeggeri che hanno volato con Alitalia a maggio (con un tasso di riempimento degli aerei superiore al 70%), mese in cui il volume di traffico è cresciuto del 6% (internazionali +12% ed intercontinentali +7%) rispetto a maggio 2010 nonostante l’impatto delle crisi in Nord Africa e Giappone “che ci sono costate circa 60.000 passeggeri ed oltre 11 milioni di ricavi rispetto allo scorso anno”. Lo scrive l’amministratore delegato di Alitalia Rocco Sabelli nella lettera mensile ai dipendenti. “Senza queste flessioni – scrive Sabelli – il traffico sarebbe cresciuto del 9%, molto vicino alle nostre aspettative”. A maggio sono andate bene le prenotazioni, il portafoglio “è solido (+20% in media per luglio, agosto e settembre) e supporterà le crescite ai livelli attesi nei prossimi mesi di picco stagionale”. Negativa, invece, la domanda “nei recenti mesi: -8% in aprile (-5% in marzo) per i biglietti venduti in Italia (internazionale-intercontinentale a -10%) e solo +3% per quelli venduti all’estero (era del +8% in marzo e addirittura del +17% in febbraio, prima dell’acuirsi dei problemi in Nord Africa e del terremoto in Giappone)”. Ancora in crescita e “su livelli significativamente superiori ai nostri budget il prezzo del petrolio (123 dollari al barile rispetto ai 115 di aprile), parzialmente compensato dall’incremento delle coperture eseguite nel corso del mese e dal favorevole corso del cambio euro-dollaro”. La puntualità “è stata superiore all’86% (comunque il dato più basso dell’anno) ed il servizio bagagli al 6,5 per mille (non il miglior dato dell’anno)”, spiega l’amministratore delgato, sottolineando che Alitalia nel periodo gennaio-marzo è stata la seconda compagnia aerea più puntuale tra le europee (era oltre il 20esimo posto meno di due anni fa). Infine, parlando dell’indagine sul clima in azienda, Sabelli riferisce che ha risposto il 45,5% del personale, che l’1,4% si è dichiarato “del tutto soddisfatto” del proprio lavoro ed il 10% “per nulla soddisfatto” per vari motivi: pulizia e comfort degli ambienti di lavoro, coerenza tra retribuzione ed impegno, possibilità di crescere professionalmente e modalità di valorizzazione delle persone capaci e meritevoli. Sabelli definisce “infondata ed immotivata” la critica secondo cui l’azienda è “ancora condizionabile” da “politica, clientele e tutti quei soggetti che, così narrano le cronache passate, hanno spesso soffocato Alitalia. Non è così: potrei fare l’elenco delle situazioni e delle decisioni che dall’inizio hanno dimostrato la nostra assoluta indipendenza, ma voglio che sia sufficiente la mia parola e la mia presenza. Mai finora mi sono prestato, e non comincerò certo in Alitalia, a nessun interesse che non sia quello degli azionisti, dei clienti e dei dipendenti. Quindi – conclude Sabelli – chi ha espresso questa opinione si sbaglia e se ha necessità di conferme sa dove trovarmi”.