Dopo due anni di attività, finisce l’esperienza dei Buoni Vacanze, uno strumento finalizzato a favorire l’accesso al turismo delle persone e delle famiglie meno abbienti e dei pensionati. “Entro aprile non avremo più Buoni Vacanze da collocare: sono finiti i fondi pubblici e questo strumento non verrà più finanziato”, spiega Benito Perli, presidente di Fitus, Federazione italiana del turismo sociale tra i soci dell’Associazione Buoni Vacaze Italia che, oltre a Fitus Reti del turismo sociale, annovera anche Assototurismo-Confesercenti, Confturismo-Confcommercio e Federturismo-Confindustria. La rappresentanza dell’Associazione è paritetica tra il settore del turismo sociale al 50% ed il settore della rappresentanza delle imprese turistiche per l’altro 50%. Il Dipartimento per lo Sviluppo del Turismo della presidenza del Consiglio dei ministri ha stabilito che i Buoni Vacanze emessi nel 2012 hanno validità di utilizzo fino a domenica 9 settembre 2012. Complessivamente, in questi due anni, sono stati erogati e spesi, per finanziare questo strumento, 9 milioni come contributo pubblico per una spesa complessiva che si è aggirata intorno ai 22-23 milioni di euro e ha coinvolto 25.000 famiglie, ovvero circa 35.000 persone. Sono stati circa 10.000 gli operatori turistici che hanno aderito al progetto. I Buoni Vacanze sono stati usati per il 75% da famiglie, la gran parte delle quali composte da tre o quattro persone con un reddito complessivo inferiore ai 20-25.000 euro; 25% sono stati i single. L’età media dei richiedenti è di 46 anni. In questi due anni di emissione, ovvero tra il 2010 e il 2011, la richiesta di Buoni Vacanze è aumentata del 40%.