Nasce il gruppo di lavoro sul Turismo Scolastico in Fiavet. A coordinarlo Giuseppe Ciminnisi, presidente di Fiavet Sicilia. Vi hanno aderito tutte le Fiavet regionali.
Partecipa al gruppo anche la IALCA-Fiavet (Associazione Italiana degli Agenti e dei Consulenti Linguistici) attraverso la presidente Pina Foti. L’associazione IALCA aveva nei giorni scorsi già lanciato l’allarme per le difficoltà di non poter far partire i 300.000 studenti che ogni anno escono dall’Italia per i loro viaggi studio. Foti sottolineava che le agenzie di viaggi che si occupano di turismo scolastico non potranno modificare la propria attività d’impresa essendo il soggiorno studio completamente diverso da ogni altra forma di viaggio e turismo.
“Alla prima riunione – scrive Fiavet in una nota – erano presenti tutti i delegati che hanno evidenziato alcune tematiche urgenti da affrontare a livello istituzionale. Tra queste al primo posto tutti convergono nell’esigenza basilare di omologazione normativa. Occorre una regolamentazione nazionale sulle procedure che riguardano il Turismo Scolastico che non vari di Regione in Regione, anche per una competitività paritaria tra agenzie di viaggi”.
“Inoltre – continua l’Associazione di categoria – si chiede a gran voce che il turismo scolastico esca dal meccanismo degli appalti pubblici perché le agenzie che partecipano ai bandi scolastici sono costrette a procedure burocratiche farraginose e alla produzione di documentiche poco hanno a che vedere con le escursioni (Certificato della cassa edile o simili). Infine le agenzie denunciano l’impasse in cui si trovano per il rimborso dovuto agli Istituti Scolastici per i mancati viaggi delle classi appartenenti all’ultimo anno. Se non c’è la possibilità del voucher non è comunque possibile che le agenzie di viaggio si facciano carico della liquidità non rimborsata dalle compagnie aeree che sottostanno a una legislazione non italiana”.
“In più le imprese ritengono che la proroga dei voucher sia, nel caso del Turismo Scolastico, da estendere oltre i 18 mesi. La diminuzione dei soggiorni studenteschi è infatti annunciata e dettata da vari fattori legati alla maggiore incertezza economica e attenzione alla sicurezza delle famiglie. A questo – conclude Fiavet – si deve aggiungere che il distanziamento sociale e la sanificazione ha fatto modificare le tariffe alberghiere, e con aumenti che superino l’8% gli istituti scolastici potranno scegliere disdire il contratto a gran fatica conquistato dalle agenzie”.