“Le aziende termali italiane, di cui Federterme è l’unica organizzazione rappresentativa, stanno affrontando una difficilissima ripartenza, malgrado le terme siano un luogo davvero sicuro grazie anche al rigido Protocollo Terme Sicure. Le ricadute della pandemia sull’occupazione nel settore termale sono state – e sono tuttora – pesantissime”.
Così Massimo Caputi, Presidente Federterme, in audizione in Commissione Affari Costituzionali e Lavori Pubblici al Senato sul Dl Semplificazioni.
“È quindi necessario individuare soluzioni appropriate per il settore, fatte sia di misure di sostegno che di certezze e semplificazioni normative, per imprese e lavoratori. Per agevolare la ripresa dell’attività termale occorre semplificare sia le procedure di reclutamento del personale sanitario che oggi le aziende del settore reperiscono con grande difficoltà sia quelle dei lavoratori stagionali da parte delle società a controllo pubblico che gestiscono aziende termali o alberghiero-termali. È, poi, auspicabile la conferma dell’attuale regime di applicazione della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) alle sole derivazioni d’acqua termale superiori ai 100 litri secondo, in linea con la prassi amministrativa prevalente nella maggior parte delle Regioni. Ci auguriamo inoltre – conclude il presidente di Federterme – che il comparto con oltre 60 mila lavoratori e fortemente radicato sui territori, possa svolgere una funziona utilissima alla riabilitazione post Coronavirus”.