“Il Governo continua a ignorare un comparto che produce 65,5 miliardi di fatturato, incide per 36,2 miliardi sul Pil nazionale e dà lavoro a circa 570mila persone. Le regioni, invece, si dimostrano più lungimiranti e danno il via libera a eventi e congressi”. Così Federcongressi&eventi sull’avvio della fase 3.
“A sorpresa – continua l’Associazione – il Decreto del Presidente del Consiglio dell’11 giugno ha di fatto escluso il settore dei congressi e degli eventi dalla Fase 3, bloccandolo sino al 14 luglio. Una vera doccia fredda per tutta la filiera che era ottimista sul 15 giugno come data di ripartenza. L’aggiornamento delle Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive approvate dalla Conferenza delle Regioni del 9 giugno aveva infatti inserito anche le schede per la riapertura di congressi e grandi eventi fieristici, recependo i protocolli elaborati da Federcongressi&eventi già a fine aprile e inviati al Governo e ai rappresentanti regionali delle istituzioni grazie a una massiccia azione di pushing compiuta dai delegati regionali dell’associazione nazionale delle imprese dei congressi e degli eventi”.
Il Dpcm che sospende fiere e congressi sino al 14 luglio dà però spazio alle iniziative delle regioni. Le regioni e le province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire una diversa data di ripresa delle attività, nonché un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi.
Le 14 regioni nelle quali è possibile realizzare congressi ed eventi: Abruzzo (dal 15 giugno), Basilicata (dal 15 giugno), Calabria (dal 19 giugno), Campania (dall’8 giugno), Emilia Romagna (dal 15 giugno), Friuli Venezia Giulia (dal 15 giugno), Lazio (dal 15 giugno), Liguria (dal 19 giugno), Puglia (dal 15 giugno), Sardegna (dal 15 giugno), Sicilia (dall’8 giugno), Toscana (dal 13 giugno), Umbria (dal 15 giugno) e Veneto (dal 19 giugno).
“Delusa dal Governo ma orgogliosa dell’associazione”, è questa la sintesi della Presidente di Federcongressi&eventi Alessandra Albarelli. “Il Governo ha di fatto perso un’altra occasione per dimostrare di aver compreso quanto il nostro settore sia indispensabile per la crescita economica, sociale, cultura e professionale del Paese. Ne prendiamo atto e continuiamo a impegnarci sempre più per far valere le nostre istanze e per avere strumenti di ristoro per le nostre imprese che, ferme da febbraio, sono ormai al collasso”.
“Detto questo – continua Albarelli – sono fiera del lavoro svolto dai nostri soci: se più della metà delle regioni ha deciso di sbloccare eventi e congressi il merito va sicuramente all’impegno dei delegati regionali di Federcongressi&eventi che si sono spesi per far sentire la voce di un intero settore”.