Un museo che vale un viaggio sempre, un evento che deve invitare alla partenza da oggi più che mai: apre i battenti nella giornata odierna per chiuderli il prossimo 10 novembre ‘MitoMania’, la mostra che vedrà esposti tutti insieme e per la prima volta, al Museo Archeologico Nazionale di Taranto, i vasi di produzione italiota dei più grandi maestri della ceramografia apula provenienti da scavi clandestini in Puglia e restituiti all’Italia da musei internazionali di rango quali il J. Paul Getty di Malibu, il Cleveland Museum of Art, il Museum of Fine Arts di Boston e il Metropolitan di New York.
“Il 2019 coincide con il cinquantenario della creazione del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, il cui lavoro è ben documentato nella terza e ultima sezione della mostra ‘MitoMania’ con materiale audiovisivo – ha detto Eva Degl’Innocenti, direttrice del Museo tarantino – La prima parte è invece dedicata al legame tra ceramica apula e contesto funerario, mentre la seconda, attraverso quattro preziosi vasi, insiste sul rapporto fra teatro e mito, soprattutto quello di Andromeda. Nella mostra si può ammirare un’iconografia dedicata alla riconciliazione con i suoi genitori unica al mondo di questo tipo, su ceramica a figure rosse, e che sembra tratta da una tragedia di Euripide del 412 A.C. giuntaci a frammenti e di cui parla anche Aristofane. I tre Musei ad avere le più grandi collezioni di ceramica a figure rosse sono il MArTa, il British Museum e il Louvre, ma a Taranto abbiamo il primato, perché essa si è sviluppata su influenza della ceramica attica a figure rosse. La città, infatti, è stata la capitale culturale mediterranea occidentale nel IV e III secolo A.C. e l’unica colonia spartana in Occidente, nonché un centro miceneo importante nell’età del bronzo”.
L’obiettivo è partire da questo immenso patrimonio contenuto nel MArTA, che figura tra i Musei nazionali ad autonomia speciale, per restituire consapevolezza d’identità in un contesto di legalità recuperata non solo agli adulti di oggi, ma anche a coloro che lo diventeranno domani, con spazi dedicati ai bambini durante ‘MitoMania’ e varie attività pensate per loro dal Museo a prescindere dagli eventi. E che la cultura possa fare da volano al turismo nel territorio tarantino è ben chiaro, visto che il MArTa registra circa 80.000 visitatori annui, di cui poco meno di un terzo stranieri provenienti in prevalenza da Francia e Germania, ma con presenze anche cinesi e russe. “Dal 2015 l’incremento annuo dei flussi è stato del 32% – ha continuato Degl’Innocenti – Abbiamo un Progetto MArTa 3.0 su digitalizzazione e innovazione, finanziato con fondi europei pari a 2.507.000 euro e che prevede la creazione di una piattaforma open data e open source chiamata a fare sia da catalogo sia da inventario di 40.000 reperti”.
Due anni fa è stato creato il Distretto Turistico della Provincia Ionica sostenuto da Stato e Regione Puglia in cui c’è un Comitato Scientifico, che vede la direttrice del MArTa tra i consulenti, per creare dei percorsi in un’area ricchissima di attrattive ma che fino a ora, a differenza di altre realtà pugliesi, non ha saputo unire le forze per promuoversi al meglio. “Il problema riguarda le infrastrutture – ha affermato la direttrice – Abbiamo proposto un treno della Magna Grecia in un itinerario che ci unisce a Pompei e Reggio Calabria. Siamo a 50 chilometri da Matera, capitale europea della cultura 2019: dobbiamo sfruttare la risonanza internazionale di questo riconoscimento e pensare a dei circuiti con la Valle d’Itria, per esempio, o valorizzare la nostra peculiarità rupestre e marittima con sport quali il birdwatching, l’arrampicata nelle gravine, la vela e la canoa, l’avvistamento della colonia di delfini più grande del Mediterraneo, per non parlare dell’interesse di Taranto sotterranea e della cattedrale di San Cataldo, la più antica basilica pugliese”.
In atto il rifacimento del sito del Museo con il claim ‘Past for future’, che prende le mosse dal nome di un gioco nella forma di storytelling disponibile in italiano e inglese molto scaricato in Cina, India, Usa, Francia e Inghilterra da una fascia adulta interessata a conoscere il MArTa attraverso il personaggio immaginario di William, alla ricerca di una signora scomparsa.