Criscione, Welcome Travel: sul coronavirus la Direttiva UE protegge t.o. e agenzie

Non fosse entrata in vigore la Direttiva UE, ossia il DL 62 di maggio 2018, le cancellazioni innescate dall’epidemia di coronavirus sarebbero costate molto di più a operatori e agenzie, in denaro e soprattutto in lungo e faticoso contenzioso giudiziario.
Ce lo ha spiegato l’avvocato Carmine Criscione, responsabile del servizio legale di Welcome Travel, incontrato a Napoli nella convention We Play Together, tra le locomotive del Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa che ha ospitato l’evento.

Cosa è cambiato con il DL 62?
“Nel testo che recepisce la direttiva europea, l’articolo 42 al quarto comma consente al viaggiatore il recesso senza penali, e senza indennizzo, in ogni circostanza che sia ‘inevitabile e straordinaria’. Quindi la circostanza deve coincidere con un esplicito sconsiglio della Farnesina sulla destinazione. Che in questo caso c’è solo su Cina, Hong Kong e Macao. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità si è espressa in questo senso. Quindi ora le cose sono molto chiare. Abbiamo ricevuto molte richieste di consulenza, gli operatori direttamente coinvolti rimborsano, altri stanno riproteggendo con una certa elasticità sui prezzi, altri hanno scelto di chiedere penali. Ma senza più dubbi sulle norme.

E prima invece?
“Prima del DL 62 non c’era una norma specifica di questo tipo. Il vuoto normativo era colmato solo da una sentenza della Cassazione, che aveva assunto atteggiamento molto più protettivo nei confronti del viaggiatore, fino a tutelarlo anche per il recesso dal contratto quando la calamità si verificava in una destinazione diversa da quella del suo viaggio.
“Il magistrato aveva ritenuto che di fronte a un rischio importante, anche non formalizzato da Farnesina, venisse meno il relax, che è elemento essenziale del contratto di viaggio. E che per questo il contratto si sciogliesse. Lo aveva stabilito una sentenza del 2018 che è stato l’ultimo intervento della Cassazione prima che il 2 luglio entrasse in vigore il DL 62, superando tutta la giurisprudenza anteriore.

Dunque ora è tutto a posto?
“Resta da vedere. Perché da luglio 2018 non si sono più verificati casi che potessero arrivare in Cassazione. Ora i tour operator restituiscono per intero il prezzo dei viaggi in Cina, Hon Kong e Macao. Ma nelle mete limitrofe i viaggiatori che annullano devono pagare penali. Alcuni tour operator si sono irrigiditi su questo punto. Una scelta legittima, ma non si possono escludere ricorsi…

Le associazioni del consumo come si comportano?
“Con scarsa coerenza. Codacons ha addirittura distribuito un prestampato da firmare per fare causa agli operatori che non restituiscono il prezzo intero. Non è così che funziona. Probabilmente sono sintonizzati ancora sulle vecchie sentenze sella Cassazione. Pareva minacciassero addirittura di querelare Fiavet che li ha richiamati alle regole”.
Marina Firrao