“Se l’emergenza non dovesse rientrare molti campeggi e villaggi turistici potrebbero preferire rimanere chiusi e fare slittare l’apertura a maggio. Aprire comporterebbe il dover sostenere costi fissi troppo elevati che nessuno può, in questo momento, permettersi in assenza di clienti”.
Così Monica Saielli, Presidente di Assocamping Confesercenti.
“Ogni considerazione e riflessione – spiega Saielli – deve partire dalla necessità di salvaguardare e tutelare la salute pubblica, pertanto siamo tutti chiamati a rispettare rigorosamente i comportamenti che possono limitare il diffondersi del virus. Dunque, la parola d’ordine è fermare il virus ma allo stesso tempo occorre una forte attenzione all’economia del nostro paese, e al turismo in modo particolare, che ha bisogno di essere sostenuto con misure specifiche che debbono essere adottate già oggi se vogliamo evitare il collasso del sistema”.
“L’Italia – la presidente di Assocamping – conta ben 2650 strutture ricettive all’aria aperta per molte delle quali la Pasqua è considerata l’inizio di stagione e una boccata di ossigeno per le casse aziendali. Se l’emergenza non dovesse rientrare molti campeggi e villaggi turistici potrebbero preferire rimanere chiusi e fare slittare l’apertura a maggio. Aprire comporterebbe il dover sostenere costi fissi troppo elevati che nessuno può, in questo momento, permettersi in assenza di clienti. Peraltro, il problema è che non solo la Pasqua, ma l’intera stagione estiva, viene data come compromessa. Il numero delle disdette aumenta di giorno in giorno, le prenotazioni si sono ridotte drasticamente, addirittura le richieste di informazioni si sono fermate. I tour operator esteri si dicono a loro volta fortemente preoccupati, nessuno in questo momento vuole venire in Italia”.
“Dunque – conclude Saielli – da subito si intervenga in termini di detassazione su IMU, TARI, sospensione dei mutui, congelamento dell’imposta di soggiorno, ammortizzatori sociali e appena l’emergenza sarà rientrata partire con una massiccia campagna promozionale volta ad arginare gli ingenti danni che il coronavirus ha inferto all’immagine turistica del nostro paese”.