Il valore dei Big Data, oggi, è altissimo – stimabile intorno ai 6,3 miliardi di euro nel 2020 – e tutte le aziende sono consapevoli che senza questo strumento si rischia di essere ciechi e sordi e dunque fuori mercato: questo lo scenario ben delineato da Marco Fanizzi, Vice Presidente e GM Enterprise Sales di Dell Emc Italia, colosso mondiale dell’informatica, intervenuto al forum “Big data nel turismo, lo stato dell’arte” svoltosi a Roma presso la Sala Italia dell’Enit -Agenzia Nazionale del Turismo.
“Dalle compagnie aeree all’hotellerie, ad esempio, si è ben compreso che utilizzare i big data significa non solo profilare la propria clientela, ma ridurre i costi, mirare meglio gli investimenti ed ottimizzare il prodotto o il servizio che si eroga al consumer. Ma c’è di più: oggi l’uso dei big data, specialmente nel turismo, contribuisce ad orientarsi verso un modello ‘sartoriale’, personalizzando l’offerta, perché si conoscono meglio le abitudini, i desideri, le passioni dei clienti e si può davvero soddisfare i viaggiatori sempre più alla ricerca di esperienze uniche”.
Un modello che è stato adottato anche dall’Enit, come ha spiegato Maria Elena Rossi, Direttore Marketing e Promozione dell’agenzia nazionale del turismo, attraverso la realizzazione di un ‘cruscotto’ che è uno dei primi esempi di applicazione virtuosa dei big data: “Grazie ai quali possiamo, ad esempio, monitorare in ‘near real time’ gli andamenti dall’estero verso l’Italia. A tal proposito possiamo dire che dopo i primi 10 mesi di stabilità rispetto ad un 2017 molto positivo, le prenotazioni aeree contano già una crescita del +1,2% e si prevede di chiudere il periodo di Natale (18 -31 dicembre) con un +2,3%”.
Per il turismo, in particolare, l’irruzione dei big data rappresenta un passaggio epocale, come ha ricordato Stefano Landi, Presidente SL&A, società di consulenze turistiche intervenuto al forum: “Da dati vecchi, piccoli, lenti, talvolta futili e poco utilizzati si è passati a dati grandi, nuovi e usati in un sistema trasversale: oggi, attraverso recensioni, comunicazioni, notorietà e smart cities, possiamo finalmente fare un cambio di passo anche nel turismo”.
A chiusura del forum il consigliere del CdA di Enit, Antonio Preiti, ha evidenziato come oggi il settore dei viaggi può finalmente avere la percezione del viaggiatore attraverso la sua voce ed i suoi comportamenti.