Inside Marche lancia un appello per salvare il turismo in entrata.
“Lo stop imposto al turismo dalla pandemia da Covid-19, con tutte le incertezze che ne derivano, ha colpito duramente i tour operator dell’incoming, come la filiera della intermediazione, e tutto l’indotto legato alla vacanza – spiega Aldo Giustozzi, portavoce dell’Associazione – Tra cancellazioni e assoluta assenza di nuove prenotazioni, per la situazione di incertezza e restrizioni anche dei nostri bacini di utenza europei ed extraeuropei, abbiamo già perso circa il 90% del fatturato annuale, con l’aggravante di non vedere, a tutt’ora, segnali di recupero. La nostra proposta, basata su un monitoraggio dei nostri associati, la quasi totalità di chi si occupa di incoming in regione, è che per far fronte alla “lunga notte” che attende il turismo vanno tenuti i contatti con tutti i livelli di governo, locali, nazionale e regionale per sensibilizzare le istituzioni sulla crisi del comparto e avere risposte concrete. Stiamo studiando una strategia che vorremmo condividere con gli altri attori del settore per fare sentire una sola voce e non una serie di rivoli insufficienti a sensibilizzare gli attori governativi a tutti i livelli”.
L’incoming turistico organizzato è una vera e propria fonte di ricchezza che genera un importante volume di affari. “Solo nelle Marche arrivano oltre 4 milioni di turisti italiani e stranieri dei quali, 1 su 5 veicolato dagli operatori dell’incoming – spiega Giustozzi – tutto questo grazie al lavoro incessante, diretto ed indiretto di queste imprese, che permettono ai diversi attori di agganciare economie importanti: strutture ricettive (hotel, agriturismi, B&B, casolari), attività di servizio (stabilimenti balneari, trasporti pubblici e turistici, guide, musei, ristoranti) e attività commerciali presenti nell’intero territorio regionale”.
L’emergenza sanitaria ha causato la cancellazione di tutte le prenotazioni dall’estero ed il 90% di quelle che provengono dall’Italia: tutta la promozione e gli investimenti messi in atto da settembre 2019 a marzo 2020 sono andati persi, in un anno che sembrava poter essere da record.
“Alla luce di tutto questo stiamo mettendo in atto iniziative per far sentire la nostra voce, che vorremmo unire alle altre del settore – conclude Giustozzi – incontrando le sottosegretarie al Mise Alessia Morani e al MiBACT Lorenza Bonaccorsi con delega al turismo, per portare a loro la nostra petizione affinché il Governo Conte prenda in considerazione una serio e circostanziato pacchetto di contromisure per tentare di salvare il comparto, vitale e basilare per l’economia e il PIL italiano”.