Il Museo e Real Bosco di Capodimonte chiude il 2019 con 252.617 visitatori al Museo e 1.911.344 fruitori che gratuitamente frequentano il Bosco, rientrando così nella classifica dei primi 30 musei più visitati d’Italia e tra i primi 5 siti culturali più frequentati del nostro Paese.
Un 35 % in più rispetto ai visitatori del 2018 (188.176) e superiori ai numeri del 2017 (233.910) quando le sale dell’appartamento Reale esponevano Picasso e il suo Parade nel Salone delle Feste. Aumentano anche i visitatori che nel 2019 hanno raggiunto Capodimonte con i mezzi della City Sightseeing: 33 mila viaggiatori. Di questi, 13mila sono arrivati a bordo della Linea A a due piani, prettamente turistica e ben 20mila viaggiatori – di cui 7mila residenti a Napoli (+40% residenti rispetto al 2018) – sono arrivati con lo Shuttle Capodimonte, la navetta istituita nel 2017 da Bellenger insieme all’amministratore delegato dell’azienda di trasporti Antonietta Sannino che collega efficacemente il Teatro di San Carlo con Capodimonte ogni 50 minuti, tutti i giorni (tranne il mercoledì giorno di chiusura del museo).
Un successo di pubblico raggiunto grazie a un’intensa e diversificata politica culturale, mostre, concerti, convegni, eventi, performance, incontri, maratone, attività di benessere per il pubblico e per tutti i tipi di pubblici. Nel 2019, oltre alle mostre-focus Canova. Un restauro in mostra per il ciclo L’Opera si racconta e Yeesookyung.Whinsper Only To You e Jan Fabre Oro Rosso per il ciclo Incontri sensibili, Capodimonte ha organizzato quattro grandi mostre importanti Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere, Caravaggio Napoli e le attuali ancora in corso Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica e Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli, la prima dedicata all’architettura nella storia del museo. E ancora un ricco programma culturale tra cui i concerti del Luglio Musicale (con le due serate-evento dedicate alla creazione culturale di Roberto De Simone “Capomonte”), il Festival di musica popolare nel bosco, le rassegna cinematografiche all’aperto nel bosco e in auditorium e la rassegna di musica popolare con l’associazione MusiCapodimonte, oltre all’articolata didattica museale per adulti e bambini. Basta guardare sul sito del Museo e Real Bosco di Capodimonte per rendersi conto dell’intensa attività culturale. Nel 2020, il Museo prorogherà la mostra Napoli Napoli fino al 21 settembre, mentre l’esposizione di Calatrava durerà fino al 10 maggio e in primavera l’architetto spagnolo ritornerà a Napoli per decorare la chiesa di San Gennaro che così, grazie al suo intervento, sarà riaperta al culto per Pasqua 2020.
“Alle condizioni date, con grande carenza di personale scientifico, senza struttura amministrativa, sarà difficile superare questi numeri nonostante tutti gli sforzi profusi dalla struttura, le mostre e gli eventi a cui stiamo alacremente lavorando. La carenza di organico spaventosa ci porterà nel 2020 ad avere solo due storici dell’arte per una collezione di 47mila opere. Resta la necessità di una maggiore autonomia anche nella gestione idonea del personale e l’accessibilità fisica a Capodimonte che soffre dell’atavica mancanza di una fermata della metropolitana e di linee bus, sulle quali però stiamo lavorando in sinergia con Comune di Napoli. Confido molto, su questo punto, nel sostegno al potenziamento dell’accessibilità fisica che ci è stato offerto da Banca Intesa in un recente convegno milanese”, afferma il direttore Sylvain Bellenger che indica il Museo del Prado come modello gestionale da seguire, passato in pochi anni da 500mila visitatori a oltre 3 milioni, proprio con un’autonomia gestionale molto intensa.