Non solo Dove andrò?, ma sempre più spesso anche Quali esperienze vivrò?, o In che modo entrerò in contatto con il territorio? La domanda che arriva dai viaggiatori sta cambiando e gli operatori si sono attrezzati o si stanno attrezzando per rispondere al mutato panorama.
Proprio per accompagnare questa trasformazione è nata nel 2018 BITESP: dopo il successo della prima edizione, la Borsa Internazionale del Turismo Esperienziale torna quest’anno a Venezia, nel padiglione fieristico Terminal 103 della Stazione Marittina, dal 25 al 27 novembre, in una veste rinnovata e ampliata, con alcune significative novità.
Oltre 2400 operatori presenti, 346 seller e 102 buyer internazionali: questi i dati della BITESP 2018, numeri che hanno fatto dell’evento B2B, sin dalla sua prima edizione, un appuntamento di riferimento per gli operatori turistici e dell’incoming e dell’outgoing esperienziale.
La crescita del turismo esperienziale non è certo fenomeno nuovo, ma in tempi recenti questo trend ha registrato un’ulteriore decisa accelerazione. Una rilevazione 2018 di Booking.com fra oltre 21mila viaggiatori di 29 Paesi ha evidenziato come il 59% dei turisti interpellati dia priorità alle esperienze autentiche per conoscere le tradizioni, la cultura e la cucina dei luoghi visitati piuttosto che agli oggetti materiali. Una tendenza che trova conferma anche nel Rappporto 2018 sul Turismo Italiano e in una recente rilevazione di Expedia che indica “le attività che si faranno” come uno dei primi tre driver di scelta della destinazione della vacanza. Di conseguenza anche gli operatori si stanno muovendo in questa direzione: una rilevazione presentata dal Centro Studi Enit in occasione dell’Imex di Francoforte colloca il turismo esperienziale al primo posto fra le leve su cui puntano gli operatori.
Ecco che BITESP nasce dalla scommessa di proporre, attorno a questi temi, una modalità nuova di matching fra buyer internazionali che operano in quest’ambito e seller che si occupano di incoming.
“In un settore come quello turistico, che è stato completamente rivoluzionato dalla trasformazione digitale, una fiera tradizionale avrebbe avuto scarso futuro e poca ragione di esistere. La nostra scommessa – spiega Leonardo Surico, direttore di International Group, la società che promuove l’evento e vanta una solida esperienza nell’ambito della promozione turistica – è stata quella di puntare su una formula agile, che coinvolga buyer internazionali con una forte specializzazione nell’ambito esperienziale, prevedendo accanto allo spazio espositivo una tre giorni di incontri mirati e diretti, attraverso un fitto calendario di appuntamenti preffissati e momenti di matching. La partecipazione alla Borsa non è solo un’occasione, pur preziosa, per conoscere lo stato dell’arte e le innovazioni del settore, ma la piazza in cui trovare nuove, concrete, possibilità di collaborazione e di business con operatori difficilmente raggiungibili attraverso altri canali”.