Aeroporto Marco Polo di Venezia, riapre al traffico la pista di volo principale

La pista principale dell’aeroporto di Venezia è stata riaperta al traffico dopo la chiusura per tre mesi per lavori di riqualifica delle pavimentazioni, degli impianti elettrici e visivi, nonché di tutta l’idraulica di deflusso/pretrattamento delle acque meteoriche.

Un intervento di grande rilievo, unico nel panorama internazionale per complessità e nelle modalità esecutive in quanto realizzato senza alcuna interruzione della normale attività dello scalo, con una gestione resa ancor più efficace dal lavoro di intensa collaborazione in particolare tra Save, Enav, Enac e compagnie aeree, che ha permesso che nessun volo programmato fosse annullato.

Alcuni numeri dell’intervento eseguito sulla pista principale danno la misura della vastità dell’opera: l’importo economico delle lavorazioni eseguite è stato di circa 80 milioni di euro con una produzione mensile di picco di oltre 15milioni di euro, la massiccia presenza giornaliera di qualificate e opportunamente addestrate maestranze è stata di 350 persone, con un numero di mezzi operativi di cantiere di oltre 400 unità al giorno. Sono stati posati oltre 300 km di nuovi cavi e sono state utilizzate 144.450 tonnellate di asfalto.

Con la riapertura della pista principale si è conclusa la terza fase dell’intervento complessivo di riqualifica e adeguamento delle infrastrutture di volo del Marco Polo, assegnato con gara all’Associazione Temporanea di imprese ICM e Itinera, avviato il 1^ settembre 2018 con termine a settembre 2020, per un investimento totale di 135 milioni di euro.

Le prime due fasi dei lavori avevano interessato principalmente le due testate della pista sussidiaria, portata da 2780 metri agli attuali 3.300 metri (al pari della pista principale).

La terza fase ora conclusa sarà seguita da due mesi di lavori meno impegnativi, caratterizzati da interventi minori nel periodo di intenso traffico estivo di luglio ed agosto (Fase 4), per poi riprendere massicciamente a settembre 2019 (Fase 5).

Proseguiranno poi con le rimanenti due fasi, superando di fatto l’inverno 2019-2020 e continuando poi fino a settembre 2020, con il completamento della riqualifica della pista sussidiaria.

“L’intervento sulle infrastrutture di volo è un’opera di elaborata ingegneria, concepita a fasi successive per garantire l’operatività continuativa del Marco Polo – dichiara Enrico Marchi, Presidente del Gruppo SAVE – Siamo orgogliosi per la grande capacità dimostrata dal nostro management e di come l’aeroporto di Venezia continui a distinguersi per l’attenta programmazione di uno sviluppo infrastrutturale così complesso che, nell’accompagnare la crescita del traffico, adotta ed applica le più evolute tecnologie”.

“Si tratta di un’opera considerevole, la cui centralità per l’aeroporto è messa in risalto dall’intensa collaborazione tra tutti gli operatori dello scalo, necessaria per la programmazione e il coordinamento delle operazioni in presenza dei cantieri. Ancora una volta un complesso lavoro corale, dunque, che rappresenta uno dei punti di forza del nostro scalo”, prosegue Monica Scarpa, Amministratore Delegato del Gruppo SAVE.

“Siamo orgogliosi di aver portato a buon fine un intervento che sembrava inizialmente irrealizzabile: abbiamo dato dimostrazione, ancora una volta, che quando c’è spirito di squadra intelligente ed intenso di tutte le componenti in gioco, le nostre imprese sanno raggiungere obiettivi ambiziosi”, le parole di Gianfranco Simonetto, Presidente di ICM SpA.

“Siamo orgogliosi di aver contribuito con le nostre competenze ed il nostro know-how nel settore aeroportuale a rendere lo scalo di Venezia sempre più moderno ed efficiente” – ha commentato Massimo Malvagna, Amministratore Delegato di Itinera –  “Si è trattato di un progetto ambizioso, tecnicamente reso ancor più complesso dalla  necessità di mantenere l’operatività dell’aeroporto, realizzato nel pieno rispetto dei tempi contrattuali anche grazie  al continuo e costruttivo dialogo tra le imprese e committente  SAVE”.