Ezhaya: Network indipendenti? Da cosa?
Dal nostro inviato Antonio Del Piano – Tocca Villasimius l’ultima tappa del giro d’Italia delle convention 2019 dei network e come in alcuni degli appuntamenti che l’hanno preceduta, il discorso è scivolato sulla differenza fra network indipendenti e network verticali, aggiornando l’elenco di “colpo e risposta” registrati nel corso di maggio fra gli attori del sistema.
L’ultima parola, per ora, è quella di Pier Ezhaya, Coo di Alpitour che al VOI Tanka Resort, dal palco della convention di Geo, sul finire della sessione plenaria ha tirato fuori l’argomento per dire il suo punto di vista: “Meglio il network indipendente o il network verticale? Ma chi se ne frega! Sta diventando una storia davvero stucchevole. Oggi l’angolo di visuale che abbiamo davanti è come una strettoia da attraversare per andare verso il futuro e un affiliato ad un network non vuole sapere come è costituito il capitale sociale, se appartiene a uno o ad un altro. Chi sta sulla strada vuole sapere quali servizi dai loro, quali servizi darai da qui in avanti. Non gliene frega niente se sono indipendente o meno. Ma poi, indipendenti da che cosa? Se sei in un sistema integrato non sei veramente indipendente, è il mercato che non ti rende indipendente, è la forze dei produttori che non ti rende indipendente. Quella sulla natura dei network è una polemica stucchevole, forse perché ci sono pochi argomenti di business e si va a rafforzare questo discorso qua”.
Il manager preferisce piuttosto concentrare l’attenzione sugli scenari futuri della distribuzione in Italia: “Non so dire cosa succederà ma parto dei dati: in Germania c’è mercato di 22 miliardi di euro per 9000 agenzie di viaggio. Ogni punto vendita fattura quindi più di 2 milioni di euro. In Francia c’è un mercato di circa 6 miliardi e poco meno di 5000 agenzie di viaggi che fatturano circa 1 milione e 200mila euro ciascuna.
In Italia abbiamo circa 7 miliardi di transato in agenzia e ci sono quasi 9000 agenzie di viaggio, quindi circa 800mila euro a punto vendita. Non so dire cosa succederà ma secondo me il mercato non resterà così, è in forte trasformazione, cambierà rapidamente, si polarizzerà”.
Come potranno orientarsi quindi le agenzie nel rapporto con i i network? “Se davanti abbiamo un po’ di tempesta e un po’ di onde alte, è meglio stare in un network che appartiene al primo gruppo turistico italiano e al primo crocierista italiano o meglio essere indipendenti? Io preferirei stare sotto l’ombrello di due organizzazioni che hanno le spalle coperte, che hanno mezzi e che guardano al futuro e che danno a questo network mezzi per migliorarsi e passare da quella strettoia da oltrepassare per andare verso il futuro”.