dall’inviata Valentina Maresca
Diretto e senza mezzi termini, Luca Patané ha lanciato un appello dal palco della convention nazionale Uvet, tenutasi al Riva Marina Resort di Carovigno, in Puglia. “Il tempo è maturo per una sola associazione turistica fuori dalle grandi case che rappresentano categorie vecchie – ha affermato il presidente di Uvet – Il turismo deve essere libero per seguire il business che sta cambiando”. Concorde il presidente di Astoi Confindustria Viaggi, Nardo Filippetti, con lui sul palco e da sempre ostile a lungaggini di tutti i tipi: “La fusione sarebbe già un primo passo per accelerare le cose”.
Prima che tra Confcommercio e Confindustria, però, la questione è tutta interna al mondo associativo di Patané che è anche presidente di Fto. Interrogato a margine sul proprio rapporto con Fiavet, ha risposto con franchezza: “Ognuno ha un peso, se qualcuno ne ha di meno deve fare squadra con chi pesa di più, aggregarsi con chi è più bravo e potente. Fto rappresenta la filiera, Fiavet non funziona né rappresenta nessuno se non il vecchio, non ha numeri e difende rendite di posizione. A casa mia mi piacerebbe mettere a posto le cose e forzarle perché Confcommercio prenda delle posizioni in questo senso entro luglio, se non ci riesco penso che entro l’anno venturo lascerò tutte le cariche istituzionali”.
Per Patané, insomma, senza obiettivi condivisi la permanenza in Confcommercio si rivela inutile: “Se vuoi far bene il turismo non bisogna badare agli egoismi, ma fare un passo in più ed essere generosi – ha specificato – Siamo in Italia e le poltrone contano, ma non per me che ne ho già abbastanza. Ho 2.000 dipendenti e mi alzo con l’obiettivo dei contratti, di farli vivere bene. Sono abituato a creare e ad avere una responsabilità diversa rispetto a chi difende interessi bassi e senza prospettive. Una sola associazione fuori dalle grandi case sarebbe un bel progetto per i prossimi anni: il turismo meriterebbe di averla, servono visione e laboratorio di idee, non solo difesa di interessi”.
Patané ha parlato anche del suo obiettivo di fondare a Milano una scuola di formazione che porti il suo nome e incentrata sullo sviluppo delle abilità necessarie in un mondo che si evolve all’insegna dell’internazionalizzazione e dell’innovazione tecnologica.