Lettera aperta alle associazioni di categoria delle adv

Carmine Fragliasso di Idealtravel ha inviato alle Associazioni di categoria delle agenzie di viaggio una lettera sul bonus vacanze. La riportiamo qui di seguito.

Cari colleghi,
sono un agente di viaggio di Napoli e mi permetto richiamare la Vs. attenzione circa l’applicazione del Buono Vacanza, iniziativa lanciata dal Governo per spingere gli Italiani ad effettuare soggiorni nel nostro meraviglioso Paese.

Lo spirito della Legge credo che sia universalmente condivisibile: c’è per un verso l’orientamento del Legislatore a supportare le Strutture alberghiere che vivono una crisi molto pesante, e dall’altro si offre alle famiglie, i cui bilanci sono appesantiti dalle vicende del Covid 19, l’opportunità di godersi una vacanza, magari anche breve, ma quanto mai necessaria dopo tanto stress; risultato non di poco conto dal punto di vista sociale, ma che ha effetti positivi anche sui consumi che sono quasi fermi.

Fin qui tutto bene. Se non che vengono fuori delle difficoltà, delle complicazioni che conosciamo molto bene e che rischiano di mettere fuori gioco la categoria degli ADV. Ora mi domando: ma se l’articolo di Legge non esclude la possibilità per gli intermediari del turismo di condividere questo progetto (l’esclusione è infatti per le piattaforme on line), perché poi non si attiva una procedura più ampia, tra l’altro molto semplice, che consenta agli ADV di fare la propria parte, smettendola una buona volta di essere sempre subalterni in un discorso di filiera dove invece ognuno può e deve fare la propria parte?

Quello che va fatto è estremamente semplice: bisogna dare la possibilità alle agenzie di viaggio di accettare direttamente i buoni vacanza. Dal punto di vista amministrativo l’agenzia emetterà fattura al Cliente finale, detraendo dall’incasso il valore del buono. E scaricherà come costo la fattura emessa dall’albergo, che la emetterà al netto della commissione concordata con l’agenzia.

Tale “iter” andrà incontro agli Albergatori (e non sono pochi) che non se la sentono di onorare i buoni. Aiuterà l’effetto sociale di “diritto alla vacanza” che è nello spirito della Legge. E consentirà alle Agenzie che se la sentono di incassare in proprio il buono vacanza. Per quanto sopra mi permetto sollecitare le Associazioni di Categoria Tutte a recarsi finalmente, una buona volta, tutti quanti insieme, al Tavolo Istituzionale per chiedere quanto sopra, ma con ESTREMA URGENZA!!!

Ottenuto questo, poi, ci si darà da fare per ottenere l’affiancamento di un Istituto Bancario nazionale che raccoglierà i crediti delle Agenzie (i buoni vacanza onorati) e a fronte di un interesse molto contenuto (trattasi di anticipazioni di danaro senza rischi per l’intermediario finanziario) ne anticiperà il controvalore.

La tempestività dell’azione delle Associazioni di categoria dipenderà anche dalla pressione che la base, le agenzie di viaggi prese una per una, saprà esercitare. E questa vicenda del Buono Vacanza, se utilizzata al meglio per noi, agirà come una cartina al tornasole: come si dice dalle mie parti, “nun putimm aspettà o panariello do cielo”.