L’Osservatorio Parlamentare per il Turismo guidato da Ignazio Abrignani ha fatto il punto sulle ‘Nuove sfide del turismo’ invitando attorno allo stesso tavolo tutte la parti coinvolte: dal ministro Gian Marco Centinaio alle Associazioni di categoria, passando per l’Enit.
“Siamo al quinto posto – le parole di Abrignani – nella classifica mondiale del turismo e più che una gioia questo è un rammarico per le tante potenzialità inespresse del nostro Paese. La Cina ci considera superpotenza del turismo. Manca però un visione strategica e unitaria, e solo la politica può creare le condizioni per questo: servono maggiori risorse, tassazione agevolata, investimenti su infrastrutture”.
Per Gianfranco Battisti, presidente di Federturismo Confindustria e AD di Ferrovie dello Stato, il problema è il “grande gap qualitativo nel nostro modello di offerta. Non siamo assolutamente in linea con gli altri Paesi (come i diretti concorrenti Francia e Spagna). È necessario creare un modello che abbia la qualità nel proprio DNA”. Tra i primi ambiti di intervento Battisti ha segnalato ad esempio le strutture non adeguate e la necessità di intervenire sulla classificazione alberghiera e di introdurre il tax credit, una leva per aiutare le imprese. “Ferrovie dello Stato – ha continuato l’AD – ha una grande ambizione: l’accessibilità diffusa. Grazie a 252 nuovi collegamenti già nell’estate 2019 abbiamo permesso a città non di primo piano di avere turismo e collegamenti. Abbiamo lavorato tantissimo all’intermodalità. Dobbiamo mettere in rete le porte di accesso al turismo: porti, aeroporti e stazioni”.
“Dobbiamo cercare di incrementare e promuovere la qualità. Serve impegno per fare crescere il turismo: gli stranieri vengono sempre di più e spendono sempre di più ma italiani devono riprendere fiducia e spesa. Lo spending degli italiani non cresce”, l’analisi di Luca Patané, presidente di Confturismo.
“La sfida del turismo italiano – ha affermato Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti – è essenzialmente una: considerare il turismo come comparto. Fino ad oggi, il turismo è stato considerato al traino dei servizi, o del commercio, ma mai come comparto economico a tutti gli effetti. Solo con questa prospettiva possiamo articolare un disegno legislativo complessivo perché finora abbiamo solo assistito a interventi spot e provvedimenti di urgenza”.
“Emerge un dato – ha concluso Messina – È come se ci fosse un disegno preciso per tenere l’Italia divisa. Non si intravede una progettualità organica per migliorare ad esempio le infrastrutture. Il Governo ci deve credere e investire ad esempio in ENIT per la promozione unitaria del territorio italiano. Nel 2019 assisteremo probabilmente ad un calo delle presenze, dopo i record degli ultimi anni. Il comparto turistico non può aspettare tutto questo tempo per vedere dei provvedimenti. Non possiamo aspettare tempo perché il turismo tempo non ne ha. Con il Ministro Centinaio c’è comunione di intenti ma appare necessario più che mai agire”.
A chiudere i lavori del Convegno, l’intervento del ministro Gian Marco Centinaio che ha sottolineato che “Serve coraggio. Lavoriamo a strategia ma burocrazia e PA, se da un lato servono a garantire il rispetto delle regole, dall’altro servono solo a bloccare tutto. Ad esempio, per spostare ministero turismo – decisione presa a luglio 2018 – ci abbiamo messo fino al 31 gennaio. Nel frattempo abbiamo messo le basi ma è tanto il tempo perso per portare a casa risultati più velocemente possibile”.
“Anch’io sogno di avere un ministero dedicato esclusivamente al turismo ma in queste condizioni costituzionali non è possibile, sarebbe stupido perché il Titolo V dice che è materia esclusiva delle regioni. Il compito del mio ministero è dunque sintesi, coordinamento, lobby e aiutare le regioni a portare a casa i risultati. Regioni e Ministero devono lavorare nella stessa direzione e così dare le risposte che il settore sta chiedendo”, ha continuato Centinaio.
“La formazione, poi, è fondamentale – ha spiegato ancora il ministro – I giovani che scelgono un indirizzo turistico devono potersi specializzare fin dall’inizio ed entrare nel mondo del lavoro già al termine delle superiori. Non deve essere seconda scelta, perché il turismo ha bisogno di persone competenti, deve essere una scelta di vita. E per questo abbiamo lanciato la task force per la formazione con il ministro Bussetti”.
“La legge delega è passata alla Camera con zero voti contrari. Il lavoro che abbiamo impostato è un bel lavoro che serve al settore, sta a noi cercare di concretizzarlo”, l’augurio finale del ministro Centinaio.