Il 2 marzo 2020 alle 10 del mattino le agenzie di viaggi scendono in piazza a Roma, a Monte Citorio di fronte al Parlamento, per chiedere attenzione al governo dopo che le misure di contenimento del virus hanno finito per inginocchiare l’intero comparto del turismo italiano – incoming, outgoing, mice, turismo scolastico, turismo domestico – un settore che vale quasi 13 punti di Pil.
A lanciare l’iniziativa, sposata di slancio da centinaia di colleghi e da Fiavet Lazio, sono due agenti di viaggi dell’hinterland romano, Vanessa Costantini di A Donde Vas Viaggi, e Stefania Caliciotti di Caliciotti Viaggi.“Questa manifestazione nasce spontanea, pacifica e apolitica – scrivono le ragazze in una nota – per dar voce alle migliaia di agenzie di viaggi e a tutto il mondo del turismo”.
Le richieste alle istituzioni
L’obiettivo sono misure straordinarie di sostegno alle imprese del settore sull’intero territorio nazionale, danneggiato dall’emergenza coronavirus in tutti i settori, dall’incoming all’outgoing, al mice, e prima ancora al settore delle gite scolastiche bloccate dal Miur.
Queste le misure richieste dagli agenti di viaggi nella manifestazione di Roma.
– Intervento del Ministero degli Affari Esteri sui Paesi di destinazione che rifiutano l’ingresso ai cittadini italiani, per chiedere la riapertura immediata.
– Cassa integrazione anche per le imprese sotto i 6 dipendenti;
– Credito agevolato, agevolazioni erogate in maniera uniforme e immediata senza nessuna dimostrazione di perdita, perché il danno economico è palese per tutto il settore ed evidente nel confronto con l’anno precedente;
– Differimento e RIDUZIONE dei versamenti previdenziali e delle imposte dirette e indirette per tutto il perdurare della crisi, e comunque non inferiore a dodici mesi – come già avvenuto per gli eventi sismici – non solo per le zone rosse ma per le imprese di settore su tutto il territorio nazionale.
– Riduzione dell’aliquota IRPEF;
– Sospensione del pagamento delle rate di mutui e cartelle erariali;
– Accesso agevolato per le imprese agli ammortizzatori sociali esistenti (Cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga, solidarietà, etc) e a Fondi di sostegno al reddito (es. FIS – fondo di integrazione salariale, Fondi Bilaterali); estensione di tutte le misure anche alle PMI;
– Istituzione di aiuti speciali per gli organizzatori di viaggi (tour operator e agenzie di viaggi) che consentano di coprire le perdite derivate dalle cancellazioni da parte dei viaggiatori a causa dell’emergenza sanitaria: indispensabile per superare le difficoltà nei flussi di cassa e mantenere l’operatività aziendale in una situazione di forte contrazione dei volumi di vendita;
– In caso di protrarsi dell’attuale situazione, è necessario che la UE istituisca appositi fondi europei a sostegno delle imprese italiane in stato di crisi.
– Revisione da parte del MIUR dell’estensione a tutto il territorio nazionale di quanto previsto dal decreto 23 febbraio 2020 per i viaggi di istruzione in Italia e all’estero: eliminazione del provvedimento restrittivo a livello nazionale, da limitare alle sole zone incluse nel decreto e alle sole Regioni che abbiano adottato provvedimenti in tal senso. L’applicativo del decreto deve introdurre meccanismi di riprogrammazione dei viaggi di istruzione al termine del periodo di sospensione.
– Istituzione di una linea guida comune, chiara e mirata per combattere i problemi che attanagliano il settore tutti i giorni, con particolare attenzione al fenomeno dell’abusivismo.
“La crisi – conclude la nota – è aggravata anche dai pesanti riflessi negativi dell’improvvisa liquidazione di Air Italy, e dall’incertezza connessa alla precaria situazione di Alitalia. Riteniamo che solo le misure sopra elencate possano evitare il precipitare della situazione e mettere al riparo migliaia di imprese e di lavoratori del comparto”. M.F.