Destagionalizzare il turismo a Pantelleria aprendo a nuovi segmenti di proposta in grado di favorire gli arrivi anche nei mesi di spalla e non solo a luglio ed agosto, anche per preservare ambiente e natura di un’isola che rappresenta un unicum nel cuore del Mediterraneo che per caratteristiche geologiche ha una grande storia da raccontare.
La direttrice del Parco Nazionale Isola di Pantelleria Sonia Anelli ha lanciato la proposta nel corso del Pantelleria Youth Forum promosso insieme a Svimez e Scuole di Politiche che ha riunito sull’isola giovani provenienti da tutta Italia per metterli a confronto con docenti universitari, esperti e tecnici per discutere della salvaguardia dell’ambiente sull’isola e delle pratiche da adottare per farne dei modelli universali, anche alla luce degli eventi climatici e naturali che hanno caratterizzato i primi venti anni del nuovo secolo.
Per una comunità come quella pantesca, il tema della sostenibilità ambientale in chiave turistica è quanto mai essenziale per salvaguardare un territorio a chiara vocazione agricola e ricco di produzioni esclusive che negli anni ha visto l’economia locale indirizzarsi verso il turismo a discapito dell’impegno rurale.
La coesistenza delle due economie non è impossibile soprattutto se queste diventano l’una traino dell’altra.
Ecco quindi la necessità del recupero dell’antica vocazione e della salvaguardia delle aree naturali che possono diventare elemento essenziale per lo sviluppo di un turismo consapevole che possa essere attratto dal mare ma anche dalle caratteristiche produzioni locale, dal cappero all’origano fino alle etichette delle tante cantine che a Pantelleria producono passito e vini di grande qualità che nascono dai caratteristici vitigni abbarbicati sui terrazzamenti protetti dai muretti a secco, manufatti di cui i panteschi sono maestri nella costruzione.
“Coniugare la sostenibilità e il turismo è una sfida interessante – ha spiegato Anelli – soprattutto considerando che a Pantelleria vengono sempre più turisti. Quello che vogliamo evitare è che arrivino solo nei mesi di luglio ed agosto ed è per questo che vogliamo perseguire una destagionalizzazione degli arrivi”.
Come rendere ulteriormente appetibile un’isola di cui di può ritenere il mare la sua naturale e sola vocazione?
“Le attività alternative al mare sono tante e tutte interessanti. Escursionismo, tour enogastronomici e culturali, per esempio, attività outdoor che restituiscono aspetti di Pantelleria spesso sconosciuti. Guardiamo con interesse alle esperienze di altri parchi come quello delle Cinque Terre in Liguria che qua allo Youth Forum Pantelleria ha portato le evidenze delle sue best practices grazie alle quali si trovano addirittura nella situazione di dover contingentare gli arrivi. E’ quella la direzione in cui dobbiamo lavorare”.
Antonio Del Piano