Eppur si muove, il turismo. Lo sostiene il ministro Dario Franceschini che, intervenendo alla presentazione dei dati dell’Osservatorio Nazionale sull’andamento del turismo in Italia, ha evidenziato i segnali di crescita e dettato la ricetta per andare avanti.
“Il turismo è un settore che ha potenzialità enormi – ha dichiarato – Il governo in carica da 5 mesi ha cercato, partendo da una situazione complicata, di mettere a posto una squadra per costruire un quadro di impegni, regole, norme che ci consenta di metterle a frutto”.
Un piano in 4 punti
Moltiplicare l’offerta turistica, lavorare sulla digitalizzazione, aumentare la qualificazione dell’ospitalità, promuovere l’Italia come sistema Paese e non come singole entità regionali. Sono in passaggi da mettere in pratica e che Franceschini indica come ingredienti della sua ricetta per rilanciare il settore. E promette velocità: nei prossimi 180 giorni il lavoro da fare con Enit, Regioni e gli altri enti sarà molto, dice, ”ci sarà da correre”, il turismo è una potenzialità enorme che l’Italia non può perdere.
Il piano del Ministro apre all’ampliamento dell’offerta, accendendo le luci sul patrimonio mai valorizzato. In sintesi, in Italia bisognerebbe evitare la concentrazione dei turisti sempre negli stessi luoghi. ”Sappiamo – ha detto Franceschini – che il 15-20% al massimo dei turisti va nel Mezzogiorno: nel Sud ci sono Napoli, Capri, Pompei, Paestum, i Sassi di Matera, i Bronzi di Riace, la Sicilia e potrei andare avanti all’infinito. E’ assurdo che la zona del Paese con maggior vocazione turistica potenziale non abbia questa capacità di attrazione che invece potrebbe avere con grande crescita economica e non solo per il Sud del Paese. E poi si può diversificare anche in altro modo e cioè andando oltre l’offerta turistica tradizionale. E su questo stiamo lavorando con Regioni e Comuni”. Il ministro vuol puntare molto anche sulla digitalizzazione, dato che il turismo ha avuto uno sviluppo molto forte in questo ambito: ”Ormai ognuno di noi quando si organizza un viaggio, tende a fare tutto da solo sulla Rete e ha infinite possibilità. Su questo noi siamo molto indietro sia come sistema pubblico che come sistema privato”. Per il terzo punto, la qualificazione dell’ospitalità, il ministro precisa che non si tratta solo di alberghi e strutture ricettive ma anche di professionalità e scuole di formazione. Infine la promozione: ”E’ un pezzo chiave di questa strategia e con le regioni e i Comuni abbiamo già iniziato vari ragionamenti. Vogliamo che andando avanti l’Italia si presenti come sistema Paese, perché siamo attraenti ma sempre un po’ piccoli. Basta con questa lotta fra le singole regioni o città che francamente è un po’ priva di senso”.
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