Presto i turisti cinesi non saranno più discriminati in tema di informazioni nei musei e presso i monumenti italiani. Il nuovo Codice del Turismo, infatti, suggerisce di scrivere depliant, cartelli e quant’altro anche in cinese. Obbligatorie invece, d’ora in poi, le spiegazioni in inglese, francese e tedesco. Il patrimonio culturale, motore di grande attrattiva per il turismo in Italia, troppo spesso non è adeguamente valorizzato, o meglio, come sintetizza il ministero guidato da Michela Vittoria Brambilla, non opportunamente “sfruttato” a fini turistici. Ecco allora l’idea di garantire una completa accessibilità di vestigia ed opere d’arte ad una platea vasta di visitatori, anche i più lontani da un punto di vista culturale oltre che geografico, ma non per questo meno attratti dalle ricchezze del Belpaese. In un’ottica di maggiore competitività, la riforma del sistema turistico predisposta dal Governo si muove per ‘catturare’ quanti più turisti sull’onda della motivazione e prevede una nuova impostazione dell’offerta in linea con le esigenze del viaggiatore di oggi. Di qui l’ideazione di una serie di circuiti di eccellenza che diventano prodotti turistici nazionali, tredici in tutto: turismo del mare, della montagna, della cultura, dei laghi e dei fiumi, religioso, della natura e faunistico, dell’enogastronomia, termale e del benessere, dello sport e del golf, congressuale giovanile, del made in Italy e della relativa attività industriale ed artigianale, delle arti e dello spettacolo. Innalzare la qualità dell’offerta è la parola d’ordine del Codice, e per favorirla il testo prevede riconoscimenti per le imprese e gli imprenditori che si sono distinti nell’esercizio di attività turistiche. In primis il settore enogastronomico con l’attestato di ‘Maestro di cucina italiana’, mentre, per quello alberghiero, i migliori si potranno fregiare del titolo di ‘Maestro dell’ospitalità italiana’. Ogni anno sono previsti riconoscimenti per venti imprese che abbiano contribuito a promuovere l’immagine dell’Italia nel mondo. Il Codice presentato dal ministro Brambilla prevede anche l’attestazione della medaglia al merito del turismo per la valorizzazione dell’immagine dell’Italia e, come per le gare sportive, si può conquistare l’oro, l’argento ed il bronzo. Infine una medaglia al merito del turismo per gli italiani all’estero è destinata a chi opera fuori dai confini e ha illustrato il made in Italy in modo tanto esemplare da divenire promotore turistico del nostro Paese. Più in generale, viene stimolata la competitività delle imprese turistiche permettendo agli albergatori la somministrazione di alimenti e bevande anche a chi non alloggia nelle strutture, mentre i pubblici esercizi quali bar e ristoranti diventeranno “a pieno titolo imprese turistiche” e potranno godere quindi di agevolazioni, incentivi e benefici previsti dalle norme vigenti per le imprese industriali. Infine, all’insegna di una maggiore trasparenza nei servizi e di standard di valutazione, è prevista la classificazione con le stelle per tutte le strutture ricettive: non solo per gli alberghi, quindi, ma anche per bed&breakfast, case per ferie, ostelli della gioventù, motel, centri di soggiorno studio, rifugi alpini, villaggi turistici e campeggi.
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Astoi: Codice del Turismo è occasione mancata su Fondo Garanzia