Riparte il progetto di monitoraggio delle scogliere coralline in Mar Rosso

Mar RossoDopo un lungo periodo di cautela, il ministero degli Esteri ha revocato lo ‘sconsiglio’ per le mete turistiche egiziane del Mar Rosso e dell’Alto Egitto. I tour operator potranno ripartire a pieno ritmo con le destinazione di quella zona. Questa decisione ed il periodo favorevole, dato l’avvicinarsi delle vacanze natalizie, potranno finalmente riportare i turisti italiani a trascorrere le vacanze nelle amate località di Sharm El Sheikh e Marsa Alam. Anche il progetto STE contribuirà a rilanciare la ripresa del turismo sostenibile nell’area. Nei prossimi giorni due ricercatori dell’Università di Bologna si recheranno nelle zone di Sharm El Sheikh grazie al supporto dell’agenzia didattica subacquea SNSI, ed a Marsa Alam, ospite del tour operator Settemari. I ricercatori avranno il compito di ‘trasformare’ i turisti in biologi marini, coinvolgendoli nella raccolta dati sulla biodiversità delle scogliere coralline del Mar Rosso. Da oltre dieci anni il gruppo di ricerca MSG (www.marinesciencegroup.org) si occupa di ‘citizen science’, la scienza dei cittadini che coinvolge volontari a cui piace immergersi e fare snorkeling, nella salvaguardia di quel mare che tanto amano. STE: Scuba Tourism for the Environment è diventato, grazie ai suoi sostenitori ed ai volontari che vi partecipano, il più grande monitoraggio ambientale delle scogliere coralline del Mar Rosso. Anche nel 2013, infatti, nonostante la delicata situazione politica in Egitto, il progetto STE è riuscito a raggiungere il suo obiettivo raccogliendo oltre 2.500 schede che, sommate a quelle degli anni precedenti, portano il totale a circa 30.000. Oltre ai siti più conosciuti del Mar Rosso sono stati raccolti dati anche da mete meno turistiche come Berenice, nell’Egitto meridionale, il Sudan, fino Yanbù Al-Bahr e Rabigh sulla costa araba, per un totale di 114 siti monitorati.